Adesso Online

Il ritorno di E.T. 

 

  di Arnaldo Casali

Come Antoine De Saint-Exupery, anche Steven Spielberg ha incontrato nel deserto il suo Piccolo Principe sceso sulla terra da un mondo mondo lontano per riportargli l'infanzia perduta.

"Ero in mezzo al Sahara, durante le riprese dei "Predatori dell'arca perduta, tra nazisti assassini e proiettili che volavano da tutte le parti. Che ci faccio qui? Mi domandai. Devo tornare indietro, alla spiritualità di 'Incontri Ravvicinati', al calore delle emozioni più genuine. E così cominciai a pensare ad una storia di amicizia tra un'extraterrestre e un bambino di undici anni…".

Il film, che ebbe una genesi tormentata (fu rifiutato dalla Columbia mentre la Universal, che lo realizzò, pretese che fosse lo stesso Spielberg a trovare i soldi, producendolo in prima persona) divenne in seguito il film campione di incassi assoluto nella storia del cinema.

Quella con il "Piccolo Principe" di Saint-Exupery è solo una dei tanti paralleli che si possono fare con "E.T.", anche se sicuramente quello più diretto: Elliot ed E.T. sono infatti due facce della stessa medaglia (il piccolo principe, appunto) e infatti vivono in simbiosi e hanno persino lo stesso elettroencefalogramma; non è certo un caso se E e T sono la prima e l'ultima lettera del nome Elliot.

E se Elliot rappresenta il bambino, E.T. è l'essere che viaggia attraverso i mondi,  che dopo aver regalato gioia, crescita e felicità, deve "tornare a casa", mentre il ruolo del "Pilota", ovvero l'adulto che ha dimenticato la propria infanzia nel film è assegnato allo scienziato Keys, interpretato da Peter Coyote.

Anche nel rapporto di E.T. con i fiori è citato in continuazione quello del Piccolo Principe con la sua rosa, così come nell'agonia finale, che precede la partenza.

Ma se quello con il libro di Saint-Exupery è un parallelo continuo - e forse inconscio - che attraversa tutto il film e l'essanza stessa della storia, "E.T." è disseminato di citazioni letterarie e cinematografiche che vanno da "Guerre stellari"  a "La notte dei morti viventi" fino allo stesso Vangelo:

E.T., come Gesù, arriva sulla terra e si mostra ai più piccoli, compie miracoli, vive la Passione, muore, risorge e infine ascende al cielo.

Un'altra citazione esplicita ed inevitabile è quella di Peter Pan, nella scena dei bambini che volano in bicicletta ma anche e soprattutto nella fiaba che la mamma legge alla piccola Gertie. D'altra parte se Spielberg è stato soprannominato "il Peter Pan del cinema americano" una ragione c'è, e alla fiaba di Barrie l'artista-imprenditore americano, qualche anno dopo, ha dedicato un intero film: Hook - Capitan Uncino che aveva come protagonista un Peter cresciuto e diventato adulto (che, ancora una volta, aveva dimenticato la propria infanzia) interpretato da Robin Williams.

Vent'anni dopo...

Intervista a Carlo Rambaldi

Il mondo visto con gli occhi di un bambino

Il sito di E.T. 


Quelli di E.T.

Henry Thomas, che interpreta Elliot, oggi ha trent'anni: dopo il film che l'ha fatto entrare di diritto nella storia del cinema è praticamente sparito dalla circolazione: poche le interpretazioni successive da ricordare: Vento di passioni, a fianco a Anthony Hopkins e Brad Pitt e l'imminente Gangs of New York di Martin Scorsese con Leonardo Di Caprio.

Robert McNaughton, invece, figlio del regista John, ha preso una strada completamente diversa: dopo aver interpretato il fratello di Elliot non ha più girato film come attore e oggi fa il postino: in compenso ha composto la colonna sonora di tre film, tra cui Henry pioggia di sangue.

Drew Barrymore, la sorellina Gertie, è stata la più fortunata su un piano cinematografico ma ma la meno su quello umano: ultima discendente di una stirpe di grandi attori di Hollywood, a nove anni era già alcolizzata  e a undici tossicodipendente:  a tredici anni si è disintossicata e ha scritto un libro di memorie. A venti è rinata come attrice cominciando a girare una lunga serie di film di successo: da A proposito di donne a Bad girls, da Batman forever a Charlie's Angels.

E.T., invece, il dolcissimo robot-extraterrestre, era stato creato da Carlo Rambaldi, il più celebre creatore di effetti speciali tre volte premio Oscar, "papà" anche  - tra i tanti - di Alien e King Kong, che proprio a Terni fondò la prima Accademia di Effetti Speciali d'Europa, chiusa - purtroppo - alla fine del primo corso.

Il curriculum di E.T. post-film, putroppo, non è dei più prestigiosi: testimonial, qualche anno fa, per la Telecom, uno dei suoi pupazzi originali  è finito in una villa di Michael Jackson, mentre un altro è stato creato dallo stesso Carlo Rambaldi dopo l'11 settembre con una caratteristica quantomeno inquietante: quando gli tocchi il dito tira fuori la bandiera americana.

Steven Spielberg, era già allora tra i registi più apprezzati di Hollywood grazie a Lo Squalo , Incontri ravvicinati del Terzo Tipo e I predatori dell'arca perduta, grazie ad E.T. è diventato un punto di riferimento pressoché assoluto del cinema americano.

Tra i suoi successi più grandi impossibile non ricordare i tre Indiana Jones (da anni è annunciato il quarto ma sembra che i maginifici tre - Lucas, Ford e Spielberg - non si siano ancora decisi), Jurassic Park e i due film che gli sono valsi l'Oscar: Schindler's List e Salvate il soldato Ryan.

L'anniversario di E.T. cade curiosamente proprio a pochi mesi dall'uscita dell'ultimo capolavoro di Spielberg: A.I. - Intelligenza Artificiale, che - titolo a parte - ha più di un punto in comune col suo "fratello maggiore" e che ha segnato la storica unione tra il talento di Spielberg e quello di un altro mito del cinema contemporaneo: Stanley Kubrick, che acquisì i diritti del racconto da cui il film è tratto affidandolo poi allo stesso Spielberg prima di morire.

Nel 1983 E.T. fu insieme a Gandhi di Richard Attembourough il grande favorito agli Oscar, ma fu da quest'ultimo battuto su tutti i fronti; ciò nonostante Attembourough e Spielberg rimasero molto amici, tanto che fu proprio Steven a riportare davanti lo schermo l'ex attore Richard, che subito dopo aver diretto Chaplin tornò alla recitazione con Jurassic Park.

E.T. è stato scritto da Melissa Mathison, ex moglie di Harrison Ford, (che compare anche nel film nel ruolo di un poliziotto, anche se non viene inquadrato in volto), e rimane il suo lavoro più importante, anche se qualche anno fa è stata autrice anche di Kundun di Martin Scorsese.