2002

 M  

Testo di Francesco Patrizi

liberamente ispirato a Woody Allen e Fritz Lang

Attori

Arnaldo Casali, Francesco Patrizi, Francesco Borzini, 
Matteo Risoldi, Silvia Cicioni, Giulia germani, Giulia Briotti, 
Elisa Mastromatteo, Eleonora Pellegrini 

Regia

Francesco Patrizi

Trama

In un film di Fritz Lang del 1931, M – Il Mostro di Düsseldorf, un maniaco si aggirava per i quartieri poveri della città tedesca adescando i bambini. La polizia non riesce a venirne a capo così un comitato di quartiere decide di prendere in mano la situazione. Il piano di caccia prevede che ogni uomo porti con sé un gessetto; se viene individuato qualcuno sospetto, prima bisogna scriversi sulla mano una M poi “inavvertitamente” urtarlo così da imprimergli sulla schiena il marchio del sospetto. In una celebre scena del film, Peter Lorre, il maniaco, viene “urtato” per strada e , pian piano, si accorge che tutti lo guardano.  La folla si accalca per linciarlo, ma interviene la polizia a sventare l’esecuzione popolare.

Giustizia di piazza, folla forcaiola, ricerca forsennata di un capro espiatorio per placare i turbamenti del quartiere, vessato da omicidi, malviventi e traffici loschi: Fritz Lang ritraeva, nel suo film, la Germania sull’orlo del Nazismo.

Woody Allen, cinquant’anni dopo, riprende l’idea del film e punta l’attenzione non più sul maniaco, ma su un povero disgraziato, un “piccolo uomo“ (letteralmente “kleinmann”) che deve, suo malgrado, partecipare alle ronde notturne.

Il nostro lavoro di re-interpretazione della ballata del “piccolo uomo” si distanzia da quella di Woody Allen, ma ne mantiene lo spirito di fondo.

In una città qualunque, in una notte come tante, in cui nessuno dorme, Kleinman, un meschino impiegatuccio, codardo e, nel suo piccolo, truffatore come tanti, viene svegliato dal suo sonno tranquillo e gettato in mezzo alla via a fare la ronda. La strada si popola di voci, rumori strani e presenze invisibili.  Chi sarà la prossima vittima? Dove si nasconde il Maniaco? Esiste veramente un Maniaco? 

Un mondo affollato di donne sensitive, sgherri infidi e prostitute dal cuore tenero avvolge Kleinman trascinandolo nel gorgo di un complotto kafkiano, dove qualcuno è la vittima designata e ancora non lo sa.

Note di regia

Il testo prende lo spunto dalla pièce teatrale “M” di Woody Allen e rende omaggio al teatro dell’assurdo, infilando qua e là citazioni da Alfred Jarry, Brecht e… Guido Gozzano.

Gli oggetti della scenografia - l’amaca per fare le rete, la pentola arrugginita e quant’altro saremo riusciti a trovare - provengono dalle case campagnole e dagli scantinati mapa, i panni stesi direttamente dagli armadi di famiglia.

Per la carriola si ringrazia il signor Domizio.

La ricerca Mapa, in questi ultimi anni, è andata oltre il “teatro povero” di Grotowsky, puntando verso un teatro sempre più “riciclato”.

Le musiche sono tratte dalle opere di Brecht e Kurt Weill