Beppe Grillo a Roma
Un grillo contro i giganti
5 maggio 2000
E’ l’ultimo rimasto a fare satira in Italia. La satira vera, quella che denuncia i mali del mondo, quella che quando scherza dice cose serie.
Quando ha cominciato - negli anni '70 - l’oggetto del suo sarcasmo era la vita di tutti i giorni con i suoi luoghi comuni. Poi negli anni '80 - gli anni del trionfo del qualunquismo leccapiedi del Bagaglino - Grillo si è avventurato sempre più pericolosamente sul terreno della politica.
In piena era craxiana, diede dei ladri ai socialisti e al Presidente del Consiglio, e fece scandalo.
Da allora le sue sortite sul piccolo schermo sono state sempre più rare. Negli anni ‘90 l’obiettivo cambia ancora, e la denuncia si dirige verso quelli che il mondo lo governano veramente, e cioè le multinazionali, le banche, i giganti dell’economia.
Risultato inevitabile: nessuna televisione commerciale (Rai compresa, ovviamente) si permette più di invitarlo. Solo Tele+ gli offre asilo trasmettendo i suoi spettacoli in chiaro a partire dal 1995.
La sua nuova tournée l’ha portato anche a Perugia l’8 aprile e a Roma il 4 e 5 maggio.
Una tappa, l’ultima romana, alla quale sono accorsi - tra gli altri - Gianni Minà, Michele Santoro, Enrico Montesano e Alex Zanotelli, il frate comboniano ex direttore di Nigrizia che Grillo ha definito suo “maestro”.
Vi proponiamo alcuni dei passi più significativi della storica serata, che si è conclusa con la liberatoria distruzione - da parte del comico e di un “volontario” - dell’amato-odiato computer.
TELECOM E OMNITEL:
ASSOCIAZIONI A DELINQUERE DI STAMPO TELEFONICO
«Le tecnologie dobbiamo usarle, non essere schiavi di esse. Il cellulare, la fissa del cellulare, devi averlo sempre appresso, devi essere sempre raggiungibile. Ma perché? Se telefoni e non ci sono chi se ne frega, richiami!»
«Il primo cellulare l’hanno venduto a 30 milioni, adesso ce l’abbiamo tutti e sta a noi decidere se farci venire il cancro o no.
Se una tecnologia non è provato che non fa male, non dovrebbe essere messa in commercio.
«Cazzo me ne frega - dice quello furbo - tanto io mi compro la coccinella!».
Una volta se avevi il tempo libero potevi fare una passeggiata, adesso te lo passi con un consulente generale che ti spiega tutte le opzioni!
“Come volete il vostro futuro?”
Senza di te!!!
Ma avete sentito quante suonerie si inventano? Adesso c’è anche il vibrato, per gli sporcaccioni, infatti se lo tengono sempre dentro la tasca!
Io con i gestori di questi telefonini ho un rapporto pressoché settimanale. Con la Telecom ho mediamente quattro processi l’anno.
Ecco dove vanno a finire i vostri soldi, vorrei che lo sappiate! Una parte dei vostri soldi mi fa vivere, l’altra va ai miei avvocati.
Quelli che mi hanno denunciato non ci sono più perché nel frattempo la Telecom si è fusa con altre aziende e i dirigenti sono cambiati; siamo rimasti soli io e il giudice, sempre gli stessi da anni; ormai quando ci vediamo gli faccio: «Allora giudice, come va? Come sta suo figlio, quello piccolo di due anni?»
«Ah, sa, sta facendo il militare».
Sapete cosa significa Omnitel? Omni: “ogni uomo”; Tel: “te lo metto in…”.
Queste sono associazioni a delinquere di stampo telefonico. Rubano, e certo, loro non lo chiamano rubare, loro lo chiamano disallineamento, e cioè i soldi che risultano a te non sono gli stessi che risultano a loro.
La settimana scorsa a Varese un tizio è entrato in banca con un passamontagna e una pistola in mano e ha detto: “Fermi tutti, questo è un disallineamento!”.
Io ormai sono in giro con questo spettacolo da marzo. Allora ho cominciato a fare un esperimento: chiamo uno spettatore che abbia un telefonino Omnitel con carta prepagata e gli chiedo di controllare quanto gli rimane. La prima volta il display diceva 42200 lire. Faccio il 190 e chiedo di dirmi quanto è rimasto su carta. Risultato: 46000 lire.
Questo vuol dire che quello che hai pagato è 46 però tu sai 42, sono già quattromila lire che ti hanno rubato. Rubato… diciamo disallineato!
Allora io vado avanti con questo spettacolo. Quelli della Omnitel lo vengono a sapere e avvisano i ragazzi del 190 e la risposta sapete qual è?
Allora sul display c’è scritto 26000 e l’operatore dice 16400 lire. Dicono meno, come se ci rimettessero! Proviamo adesso; adesso lo sanno, ho dato la cassetta a Striscia la notizia e adesso se telefona uno alle nove e mezza di sera che ha il display rotto lo sanno che sono io».
(La ragazza che si offre volontaria ha 6000 sul display. Dice all’operatore di avere il display rotto e chiede quanto è rimasto. Questa volta la risposta è: «Può spostare la SIM su un altro telefono e visualizzare così il credito»).
«E voi che avete l’abbonamento, è inutile che ridete! Avete l’opzione “you and me”? 95 lire al minuto e 200 lire per lo scatto alla risposta? Allora qui c’è la legge sulla privacy alla rovescia. Sulla bolletta loro ti offuscano le ultime tre cifre così tu non puoi sapere qual è il numero a cui corrisponde la cifra che hai pagato. L’hanno fatto perché così in caso di controversia tu non puoi dimostrare nulla. Perché se vai a controllare scopri che non ti fanno pagare 95 lire, ti fanno pagare 195 lire!
E se andate a controllare bene la bolletta ci trovate anche telefonate da 207 lire. Sapete a quanto corrispondono 207 lire? A due secondi di telefonata. E cosa dici in due secondi? “Ah, C…”.
Rubano, e restano impuniti. Chi va ha fare una causa per settemila lire, o per 207 lire? Ma moltiplicate questi soldi per milioni di persone e vedrete quanto rubano!
E noi sopportiamo tutto, sopportiamo tutto!
Allora io ho portato tutti questi documenti al Garante, che sta a Napoli. Gli ho detto “Lei prende 400 milioni all’anno, ci dia almeno un’occhiatina”. Sapete cosa mi ha risposto? “C’amm’afà?”».
L’ETA’ DELLA PIETRA E L’ETA’ DEL PETROLIO
«Togliamo i privilegi alle automobili! Facciamo corsie di quattro metri per le biciclette e di un metro e mezzo per le automobili, e vediamo se non si risolve il problema del traffico!
La soluzione per l’inquinamento ci sarebbe! Ci sarebbe non solo al livello ecologico, ma anche a livello economico!
La benzina. La legge dovrebbe dire: “Vi diamo tempo cinque anni. Poi la benzina costerà 10000 lire al litro”.
Così tu non compri più le macchine che consumano tanto, compreresti macchine che consumano poco. E i trasporti? Anziché importare magliette da lontano fatte dai bambini pakistani le fai fare in Italia ai disoccupati. Ma noi non abbiamo il senso del futuro!
Per cominciare a fabbricare le macchine ad idrogeno che non inquinano e che costano meno dovremo aspettare che finisca il petrolio?
Ma guardate che l’età della pietra non è finita mica perché erano finite le pietre!
Non abbiamo il senso del futuro, costruiamo grattacieli di 400-500 metri senza progettare il sistema di rimuoverli fra cento anni, quando marciranno. Perché il cemento dura cento anni, poi bisogna buttarlo.
Se ne sta andando il buon senso perché nessuno lo inventa!
Metà miele prodotto ogni hanno lo fa chimicamente una multinazionale indiana. C’è l’ape in crisi che dice: “E cosa cazzo faccio io?”.
E la cioccolata? (vedi Rubrica del consumo critico Adesso n.17 ndr) La cioccolata vera ormai la spacciano nelle discoteche!»
LA SOLUZIONE AL CONSUMISMO
«E quando mai nella storia dell’umanità uno ha mai potuto comprarsi una parola e depositarla? Con internet è possibile. Per esempio, c’è un tizio di Milano che ha fatto un sito chiamato beppe.grillo.com, poi mi ha detto: «Se lo vuole deve darmi un milione e mezzo». Per fortuna però che abbiamo la New Economy! Gratis!
Il primo maggio in Inghilterra sfasciavano i McDonald's, da noi cantava Giorgia!
Eppure la soluzione al consumismo c’è, e conviene anche a livello economico alle grandi aziende, lo dicono i dati: dimezzato il fatturato, raddoppiati gli utili.
La Ranxerox fa macchine fotocopiatrici, ma non le vende, le affitta. Tu ce l’hai in ufficio ma non ti appartiene, e così hai risolto il famoso problema della manutenzione. Se si rompe è la sua, e se è la sua, stai tranquillo, che non si rompe!»
I CIBI TRANSGENICI
«Adesso la Swatch ha inventato sul sito Swatch.com il tempo mondiale. La stessa ora per tutti. Dio ha separato le tenebre dalla luce. La Swatch le ha riunite!
Ma Dio non ha mai clonato una pecora!
Che poi sono tutte uguali le pecore, che le cloni a fare? Combinare il D.N.A. Dicono «La natura l’abbiamo sempre manipolata», ma non è vero! Il mulo non l’abbiamo creato noi. Noi abbiamo creato una disposizione: noi facciamo conoscere un asino ad una cavalla (su un megaschermo compaiono le foto di Shumacher e Naomi Campbell) e c’è la possibilità che si piacciano e nasca un mulo.
Ma quante possibilità ci sono che un merluzzo si accoppi con un pomodoro? Eppure la biogenetica lo fa! Aggiunge il Dna del merluzzo al pomodoro per creare dei pomodori sempre duri. Sono morti 60 ragazzi di shock anafilattico perché erano allergici al pesce e hanno mangiato il pomodoro.
Eppure potremmo avere cose stupende. La cipolla col vaccino, la patata con l’antibiotico. Ma bisogna saperle, certe cose!
Oppure si può mescolare il DNA delle lucciole a quello della pianta del tabacco e fare le sigarette fosforescenti!».
LA SOCIETA’ DEL DITO
«Siamo la società del dito. Abbiamo cinque dita ma ormai, con il computer, ne usiamo solo una. Una società che si lascia una scia di cadaveri dietro di sé: tutti i computer nati e morti in un anno. Computer di 15 chili: ogni 6 mesi ne buttiamo uno nella spazzatura.
Ho comprato un computer.
144 megabyte di memoria, superaggioranto, otto milioni e mezzo; mentre uscivo dal negozio uno mi fa: «Ma hai comprato quello vecchio?».
Poi mettiamo tutto sul digitale, ormai i libri di carta non servono più a niente.
Però un libro del 1590 su lo leggi anche oggi, anche qui.
Io ho un floppy del 1985, c’è dentro un discorso di Rubbia, e non ho più un computer dove infilarlo. Anche se a pensarci bene un buco dove provare, ancora ce l’ho!
Poi sembra il computer sia una cosa ecologica. Pensavo: Risparmio carta, salvo gli alberi… e invece no! Stampo! Stampo tutto! Tutto, e quante cazzate!».
SCONFIGGERE IL TEMPO
«Sapete qual è l’unico modo per metterlo in quel posto al tempo?
Fare sesso! Tanto sesso! Farlo, ma per fare dei bambini! E ve lo dice uno che ce ne ha sei, di bambini! I bambini possono sconfiggere il tempo, provate a mettergli a posto la camera e vedrete se non ho ragione!
Datemi retta, fate bambini!» (a.c.)