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Intervista a Denzel Washington   

premio Oscar per Training Day

 

  di Maria De Falco Marotta & A. De Falco

 

"Hai bisogno di un lupo per proteggere il gregge e noi siamo lupi. Sei un lupo Jake?”. Training Day, con Denzel Washington e Ethan Hawke, racconta la storia di un poliziotto disonesto e di un collega principiante che si trovano nel mezzo di una guerra urbana tra polizia e trafficanti di droga da una parte e quei cittadini di Los Angeles che le forze dell'ordine dovrebbero proteggere dall'altra. Per la prima volta Denzel Washington recita la parte del "cattivo", uno che ormai non distingue più ciò che è bene e ciò che è male.
Ethan Hawke è il novellino: sposato e con un bimbo di 9 mesi. Crede nella giustizia e vuole ripulire le strade di Los Angeles dagli spacciatori. Il ragazzo è totalmente confuso dal primo incontro con il nuovo capo, non ha mai visto niente di simile ai suoi vestiti e alla sua condotta. Alonzo promette a Hoyt le chiavi del regno: “Dammi 18 mesi e se farai quello che dico avrai il tuo distintivo dorato". Un training totalmente diverso dai precedenti.
Diretto da Antoine Fuqua, regista del trailer e del videoclip di Dangerous minds, Training Day ha una sceneggiatura calibratissima e un linguaggio pieno di ritmo.

Denzel, pensi davvero che i poliziotti siano così corrotti?

"Questo non è un film sulla polizia di L.A. ma su una singola mela marcia. La gente normale vuole che la polizia risolva i problemi, ma non pensa ai rischi quotidiani che ogni poliziotto corre: lo stress, gli insulti, il contatto con gli aspetti peggiori dell'uomo. Lo stipendio è decisamente minore di quello di molte persone che stanno in questa stanza. Ma la stragrande maggioranza della polizia è onesta".

Come ti sei preparato per il personaggio?

"Ho usato l'immaginazione. Alonzo Harris è guidato da un ego enorme. Ho incontrato qualche agente, ma la figura di Alonzo non è ispirata a nessuno in particolare".

Il messaggio di questo film è che il potere corrompe?

"A un certo punto il mio personaggio dice che non può perdere. Ci crede davvero quando lancia la sfida: “Puoi spararmi ma non puoi uccidermi”. Non è una coincidenza che questa sia l'ultima giornata della sua vita. Il prezzo che si paga per il peccato di solito è la morte".

Quali sono i tuoi progetti futuri?

"Fra tre settimane comincerò a girare il mio primo film da regista. Ancora non ha un titolo ma è basato sulla storia vera di un uomo chiamato Antoine Fisher. Faremo le riprese a Cleveland e San Diego con un cast di esordienti. Ne parleremo l'anno prossimo!"

Sarai anche attore del tuo film?

"Sì. Gli studios non lo avrebbero finanziato se non avessi interpretato una parte".