Chiesa
di Cristo svegliati!
di Alessandro Gentiletti
Chiesa di Cristo
svegliati! Oggi questo è il grido di gran parte del popolo di Dio. Un grido
accorato, un appello forte, perché la Chiesa torni ad essere quella voce chiara
nel mondo, che fa luce nelle tenebre che spesso avvolgono le nostre vite. E’ un
grido profondo e sentito, è il desiderio che qualcosa cambi. Un tempo la
Chiesa, e per Chiesa intendo le gerarchie e l’istituzione, metteva la sua
parola su tutto, e per questo è stata più volte rimproverata, tanto che il
grido non era “Chiesa di Cristo svegliati”, piuttosto “Chiesa di Cristo
occupati di Cristo”. Chi un tempo rimproverava alla Chiesa interventi troppo
repentini e sentenze troppo immediate sugli avvenimenti politici del mondo oggi
non può certo più farlo. I tempi sono cambiati. Quel Pio IX ora tanto beato
quanto criticato, che dal Quirinale invitava alla diserzione i cattolici nella
guerra contro l’Austria, ormai è un’immagine lontana. Quel Pio XII che dal
loggione invocava l’ira divina sui potenti del mondo che facevano la guerra, è
ancora più lontana. La Chiesa militante, antiabortista, contro il divorzio, che
ha fatto le grandi battaglie culturali del passato, giuste o sbagliate che
siano state, non è mai rimasta neutrale. Cosicchè noi cattolici abbiamo chiesto
perdono per tante colpe commesse. Ma non abbiamo dovuto chiedere perdono per
silenzi o per taciti assensi. Ciò che mi preoccupa è proprio questo: che un
giorno dovremmo chiedere perdono per non aver fatto nulla, per essere rimasti
neutrali, imparziali, spettatori passivi di questo mondo. San Giovanni ci dice
che “gli ignavi saranno vomitati dalla bocca di Dio”. Parole forti, che
dovrebbero farci riflettere.
Davanti
agli scenari sconvolgenti, davanti ai venti di guerra che soffiano su questo
mondo, non può essere neutrale la nostra posizione. Non basta che il Papa, come
già fatto, dica no a Bush sulla guerra all’Iraq. E’ necessario, come accadde
con il regime di Hitler in Germania, quando si volevano uccidere gli insani,
che dai pulpiti di ogni chiesa, dalle cattedre di ogni palazzo vescovile, dal
sagrato stesso della Basilica di San Pietro, giunga lo stesso e
incontrovertibile messaggio: Dio vendicherà, uno per uno, tutti gli innocenti
che moriranno, e sono morti, sotto le bombe degli americani. Non temiamo di
esser confusi con integralisti islamici. La vendetta del nostro Dio non è
violenza su questa terra, fatta dai suoi figli, è giustizia, molto più terribile,
resa da Lui nel giorno del giudizio.
Davanti
a chi propone politiche che affamano i paesi più poveri, davanti a chi, come ha
fatto l’America, alza il costo dei medicinali alle popolazioni dell’Africa, non
serve una protesta dell’Ambasciatore del Vaticano all’ONU, lasciamole ai
politici queste cose, serve una militanza forte e chiara, quanto assidua. Serve
che ancora una volta si invochino parole di fuoco dalla cattedra di Pietro e
che venga invocato il Vangelo come prova di accusa contro costoro.
Che
la Chiesa tolga la parola e il rispetto a chi compie tali reati, che il
pontefice rifiuti di accogliere in Vaticano i capi di quei Governi che fanno
guerre ed ingiustizie, come Pio XII non accolse Hitler, e negava la comunione
con la Chiesa a chi si professava nazista o comunista. Noi cristiani, Cristo ce
lo insegna, non dobbiamo per forza avere il plauso dei potenti, anzi, il nostro
professare la fede ci deve portare al risultato inverso. Allora perché oggi i
Vescovi americani, non invitano i marines a disertare e non partire per l’Iraq?
Perché non invocano il crimine contro l’umanità quando gli Stati Uniti fanno
l’embargo all’Iraq e a Cuba? Perché non ricorda, la Cei, che l’Italia, al pari
di altri stati, è colpevole di omicidio ammettendo l’aborto nel suo ordinamento
normativo? Che è contro i valori della fede, ammettendo il divorzio? Perché i
Cardinali comunicano i Capi di Governo, o i rappresentanti delle Istituzioni
che, divorziati, versano, secondo la dottrina morale della Chiesa, in
situazione di scomunica?
La Chiesa deve dialogare, è vero. Ma non come dovrebbero fare i politici. La sua parola è il Vangelo. Cristo ai mercanti del tempio tira gli oggetti con veemenza, rovescia le bancarelle, li insulta chiamandoli ladri e sacrileghi. Agli scribi e ai farisei dice “sepolcri imbiancati”, ai ricchi racconta di Epulone, che si tormenterà fra le fiamme dell’Inferno. Cosa deve fare il Vicario di Cristo, allora, a chi bombarda e stermina popoli innocenti? Perchè non può tirargli il pastorale, quando lo va a trovare in Vaticano? (Nemmeno sarebbe perseguibile ai sensi di legge, perché è a casa propria!) Perché non può rifiutare di ricevere Berlusconi, essendo scomunicato in quanto adultero? Perché non ritira la mano a Pinochet o a Fidel Castro? Perché non richiama il suo nunzio apostolico da quei paesi dove sono offesi i valori fondamentali del cristianesimo (esempio l’Olanda, si pensi all’eutanasia, o gli stati dell’America dove vige la pena di morte). Non lo può fare perché il desiderio di consenso nel mondo glielo vieta. Ma chi serviamo noi: il Dio crocefisso perché parlava e non teneva nascoste le cose, o l’Impero Romano che commeteva soprusi e ingiustizie e inchiodava la verità su una Croce? Chiesa di Cristo svegliati! Solo tu puoi salvare il mondo!