l 16 aprile 2000 il vescovo Franco Gualdrini concludeva il suo mandato
Sedici anni di episcopato

di Maria Rosaria Bottegal

Credo che sarà laborioso il lavoro di chi scriverà la storia dei quasi diciassette anni di episcopato di Franco Gualdrini, se non vorrà trascurare nessuna delle iniziative promosse dal Vescovo, tutte volte a realizzare una Chiesa, - questa nostra diocesana - a servizio del mondo senza competizione con esso.
Dovrà, lo storico, comprendere e far tesoro, ad esempio, del valore delle due visite pastorali con cui il Vescovo ha voluto conoscere da vicino tutte le sue parrocchie; il valore della coraggiosa autorizzazione per procedere ad una scientifica e capillare indagine sulla conoscenza del Concilio nella nostra Diocesi. 
Dovrà lo storico e noi tutti, ricostruire e far tesoro del progetto pastorale alla base della istituzione di Uffici, Centri di Pastorale, Commissioni che coprono tutti gli aspetti della condizione dell'uomo
Non potranno essere dimenticati gli argomenti, anche di ampio respiro civile, oggetto delle lettere del Vescovo e dei suoi documenti ufficiali. Si dovrà ricordare il valore della riapertura del Seminario e i frutti dell'attenzione del vescovo Gualdrini alla vocazione laicale (diaconato permanente) e a quella delle donne consacrate: l'istituzione della Fraternità di S.Maria del Popolo, eletta patrona della Diocesi, quale simbolo di una costituita unità.
Dovrà essere data la giusta collocazione nel cammino di Comunione Diocesana alla costante attenzione che il Vescovo ha riservato alle aggregazioni della Diocesi, al suo desiderio di essere informato della loro vita e alla sua capacità di incoraggiare e di dare sapienti indicazioni; alla sua attenzione alla Questione Femminile e alla fiducia accordata al "genio femminile" che trova concreta dimostrazione affidando alle donne della Diocesi incarichi di responsabilità. Nell'episcopato di Monsignor Gualdrini ha avuto un grande rilievo non solo il dialogo con tutte le articolazioni della società civile, ma anche una grande tensione a costruire un tessuto di relazioni essenziali con il mondo della cultura; si è cercato di realizzare un progetto integrato di cultura e fede attraverso iniziative particolarmente opportune per la nostra realtà locale, come l'istituzione dell'ISTES, la pubblicazione della rivista culturale Passaggi, del periodico diocesano Adesso e di quello informativo Notes, la creazione del Festival Inedito per Maria e l'accoglienza nella chiese diocesane dei cantati Gospel.
Per lo storico futuro la Missione di Ntambwe e le attività della Caritas sostenute dal Vescovo in Albania, Croazia e Bosnia dovranno costituire un capitolo particolare per le implicazioni sociali e culturali proprie di un'autentica missionarietà al passo con le esigenze dei tempi.
Al di là di tutto questo, e di moltissimo altro ancora, dobbiamo ringraziare il Vescovo Gualdrini per l'amore che ha mostrato verso la nostra Diocesi e verso il suo ruolo episcopale a Terni. Un amore e una dedizione che abbiamo tutti sentito intensi e appassionati. Un amore che non è sfuggito al nuovo vescovo, che lo ha espressamente citato nel suo manifesto di saluto. Una dedizione tanto più meritoria per una Diocesi tutt'altro che facile per ragioni sociologiche, storico-religiose e anche storico-geografiche.
Anche i più critici, nella comunità diocesana, hanno apprezzato come qualità peculiari di Franco Gualdrini la sua apertura al futuro e al progresso, la sua curiosità culturale, la sua avversione per i luoghi comuni e per l'esaltazione acritica del passato, il suo insistere a vedere gli aspetti positivi dell'oggi, il suo insistere a considerare il tempo presente senza pregiudizio.
Con questo il vescovo Gualdrini ha rivelato di possedere oltre agli strumenti culturali adeguati ad un'analisi autonoma e originale del presente, la virtù più difficile di un cristiano dei nostri tempi: la Speranza, che non va assimilato ad un generico, anche se comunque apprezzabile ottimismo, perché la Speranza, così è quella del Vescovo, è la virtù che affonda le radici nella Fede, nella sua grande fede alimentata da una intensa e incessante ricerca interiore.