di Arnaldo Casali
Sono passati due anni dal
suo ingresso a Terni; Come è cambiato il mondo in questo periodo? E come è
cambiata la Chiesa?”.
“Innanzitutto
siamo entrati in un nuovo secolo e in un nuovo millennio. Da una parte c’è
stato l’invito del Papa con il Giubileo a “prendere il largo”: un’energia
positiva, quindi, a radunare i popoli in una prospettiva nuova, nel sogno
insieme ingenuo e ambizioso di una fraternità universale. Dall’altra parte c’è
chi dice che il nuovo millennio sia veramente iniziato l’11 settembre. E’
indubbio che quel avvenimento ha fatto come emergere improvvisamente sulla
scena del mondo il mistero del male che sembra sempre più guadagnare spazio.
Così ci troviamo di fronte ad un vero e proprio scontro tra la forza del bene e
quella del male; uno scontro che ha creato un contesto nuovo per tutti: per gli uomini di governo, ma anche per la
Chiesa. Credo che sia sempre più necessario combattere la vera battaglia per la
Pace. Il Papa riferendosi alla Terra Santa ha detto che si sta facendo “guerra
alla Pace”. Io credo che tutti debbano fare uno sforzo per liberare tutte le
energie vitali. Qui in Umbria la tradizione spirituale va da San Benedetto a
San Francesco e allora dobbiamo lavorare tutti perché trionfino la pace e il
dialogo in ogni luogo, a partire da quello in cui viviamo. Perché è nel nostro
cuore che nasce la vera pace quando riusciamo ad abbattere i nostri pregiudizi e le nostre piccole e grandi intolleranze”.
In questi due anni ha fatto
tante cose. Di cosa va più fiero?
“In
questi due anni posso dire di essermi davvero innamorato di questa diocesi e di
questa terra. Voglio bene alla città e ai paesi e da questa prospettiva posso
dire che non c’è niente di quello che ho fatto più importante di un altro. La cosa più importante per me è che Gesù sia
amato da chiunque, anche da chi non crede; volevo trasmettere il messaggio di
salvezza a tutti, e allora in questo senso un suo primato ce l’ha il Vangelo di Luca che ho regalato a tutti i
cittadini, così come particolarmente simbolico è stato il restauro della
Cattedrale, segno esterno di un restauro molto più profondo.
Io
vorrei che la Chiesa di Terni Narni Amelia risplendesse sempre di più della
luce del Vangelo. Questa bellissima facciata della nostra cattedrale deve darci
i tratti della facciata ancor più bella che deve essere quella della comunità
dei cristiani.
Toccare
il cuore di tutti con questo grande progetto d’amore è il mio obiettivo, e in
questo senso l’attenzione ai poveri, ai malati, ai carcerati vuole portare
quest’amore fino ai confini estremi, fino ai margini della città. Io amo tutti
a partire da lì, è amando costoro che si cresce nell’amore. Anche La Lettera
pastorale sulla domenica si inserisce in questa prospettiva della parola che salva”.
Di
lei si dice che “non parla come un prete”. Quale pensa debba essere il terreno
di incontro tra laici e credenti?
“Questa
cosa me l’hanno detta gli studenti di
Ragioneria. Ebbene, io ho solo un desiderio: la felicità di tutti, e quindi
voglio che la dimensione evangelica venga compresa non in modo parziale ma come
qualcosa che riguarda ogni uomo; in questo senso credo che si possa e si debba
trovare un incontro tra credenti e laici,
proprio perché ci troviamo di fronte ad una situazione culturale e
sociale in cui sembra prevalere sempre più l’individualismo; invece c’è bisogno
di un senso di fraternità, di comunione, di una prospettiva più alta. Ecco
allora la necessità di trovare non solo ideali comuni ma anche momenti e
impegni per far crescere in senso più solidale questa nostra società che
rischia di continuare solo ad innalzare barriere”.
“Hanno bisogno di un sogno più ampio, di sapersi allontanare dal grigiore quotidiano, di saper andare oltre gli interessi personali o di categoria. C’è bisogno che la città ritrovi tutta intera un soggetto che sappia battere all’unisono per una prospettiva che le apra i confini. Il rischio è che la cinta dei monti che abbiamo intorno non ci faccia respirare con i polmoni necessari quando bisogna scavalcarli. Terni ha bisogno di un grande sogno e ha tutte le energie per realizzarlo
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