Quello che hanno scritto i giornali
di Ciro Miele
Mai
fino ad ora una ordinazione episcopale aveva occupato tanto le pagine dei
giornali nazionali.
Così
Igor Man su La Stampa del 3 aprile: "E' un sacerdote di quelli che
piacciono al Papa, monsignor Vincenzo Paglia […] Al Papa polacco, antico
quant'altri mai nel suo voler essere pellegrino, ancorché in jet, piacciono i
sacerdoti come Vincenzo Paglia […] capaci di imboccare i vecchi inappetenti
assistiti dalla Comunità (laica) di Sant'Egidio, senza abbandonare il sorriso
tra il pietoso, e l'ironico. Pronti a partire in dodici ore per quelle
"missioni impossibili" dove
la diplomazia si intreccia con la carità. Insomma, al Papa piacciono i
sacerdoti come don Vincenzo che vivono la loro vita alla stregua d'una avventura
straordinaria, mai dimenticando d'essere al servizio dell'Altro".
Molto
della sua formazione don Vincenzo la deve all'esperienza nella Comunità di
Sant'Egidio. Lo afferma Orazio Petrosillo su Il Messaggero: "Il papa lo ha
scelto, il cardinale Ruini lo ha consacrato, ma la Comunità di Sant'Egidio lo
"ha formato nella sua scuola di amore per il Vangelo e la Chiesa, di
servizio ai poveri, di passione per l'unità della Chiesa, di amore per il
dialogo tra i credenti e per la pace tra i popoli". Un anno fa - continua
Petrosillo - Paglia era su tutti i giornali per una straordinaria iniziativa di
pace per il Kosovo, per ottenere la libertà del leader Rugova. Ma pochi
sapevano delle sue entrature presso lo stesso Milosevic e i serbi, ottenute
grazie al servizio per la pace della cosiddetta "Onu di Trastevere".
[…] Il nuovo vescovo di Terni ha fatto umile professione di
"debolezza". Ha proclamato tutto il suo amore per il Papa, grato per
la sua "paterna
benevolenza". Ha espresso affetto per il predecessore Gualdrini e si è
presentato come "un vescovo del Giubileo". A Terni arriverà la
domenica delle palme. Nell'entrare in quella Cattedrale, mons. Vincenzo Paglia
rievocherà la presenza di un ospite la cui memoria lega Trastevere, il Laterano
e Terni: Francesco d'Assisi".
Un
evento, quello della ordinazione di monsignor Paglia, seguito da una grande
folla che, secondo Marco Tosatti sempre su La Stampa,"era lo specchio
esatto e fedele della Comunità di Sant'Egidio: ministri e immigrati, barboni e
cardinali, handicappati ed ex presidenti della Repubblica. E il primo
"zucchetto" viola da vescovo don Vincenzo Paglia l'ha ricevuto in dono
da Francesco Cossiga. Una partecipazione - continua Tosatto - che da sola fa
capire quanto grande sia la stima dicui il neo-vescovo è circondato. E
d'altronde la sua nomina è frutto diretto della simpatia e della stima che Papa
Wojtyla nutre nei suoi confronti, una scelta personalissima, anche se,
come per ogni vescovo, anche nel suo caso è stata fatta l'usuale
inchiesta. Di prammatica, ma superata dal rapporto diretto con Giovanni Paolo II,
e dalla considerazione in cui il Pontefice tiene la Comunità di S.
Egidio".
E
alle persone riunite in basilica, molti anche non credenti, "resterà
soprattutto impresso il calore della cerimonia, che alla solennità liturgica
unisce l'umanità del protagonista - lo afferma Marco Politi su Repubblica -.
Domenica delle Palme don Vincenzo si insedierà come vescovo di Terni, Narni e
Amelia. Si affida a tre angeli custodi: Gregorio Magno, che richiamava i vescovi
a non scordare mai la propria "debolezza", papa Giovanni XIII che si
sentiva "difettoso e miserabile in tante cose" e san Francesco, che in
tutto il mondo si fece conoscere per umiltà e povertà".