Le parole di Romero «Un
tale mi ha detto una volta: “Invece di fare discorsi
incendiari perché lei non legge semplicemente il vangelo?”.
Oggi io potrei non fare altra omelia che leggere il testo di
san Giacomo (…) “E ora a voi, o ricchi: piangete e gridate
per le sciagure che vi sovrastano. Le vostre ricchezze sono
imputridite, le vostre vesti divorate dalle tarme, il vostro
oro e il vostro argento consumati dalla ruggine, e la loro
ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà
le vostre carni come un fuoco. (…) Avete ammassato ricchezze
e tesori propri in questi giorni ultimi! Ecco il salario da
voi frodato ai braccianti che hanno mietuto le vostre terre
grida contro di voi. E il grido dei mietitori è giunto sino
all'orecchio del Signore degli eserciti. Avete gozzovigliato
sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati
per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il
giusto ed egli non può opporre resistenza” (…). Dunque
quando ci criticano dicendo che noi qui diciamo cose
incendiarie, noi rispondiamo: non stiamo facendo altro che
ricordare un principio che è stato dimenticato: è necessario
andare alla base delle trasformazioni della nostra società.
Se vogliamo che cessi la violenza e che cessi questo
malessere, bisogna andare alla radice. E la radice sta qui:
nell’ingiustizia sociale». «La
Chiesa deve denunziare ciò che viola la vita, la libertà e
la dignità dell'uomo. Non chiede la vita, ma dà la vita per
difendere la vita. La mia funzione è di essere voce per
questa Chiesa. Colui che si impegna con i poveri deve correre
lo stesso destino dei poveri: scomparire, essere torturato,
catturato, ucciso. Come pastore della Chiesa e del popolo, io
sono obbligato a dare la vita per coloro che amo». |