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COMUNICATO STAMPA
TELEFONIA CELLULARE: FORMIGONI LIBERALIZZA TUTTO E TAGLIA LE GAMBE ALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI
Milano, 13
dicembre 2001 - Il "governatore" federalista
Roberto
Formigoni ha di fatto liberalizzato
l'installazione delle stazioni
radio base ovunque nel territorio
lombardo. La giunta regionale di
centrodestra, infatti, ha definito i
criteri urbanistici riguardanti
all'installazione degli impianti fissi
per le telecomunicazioni e per
la radiotelevisione. L'Associazione
VAS - Verdi Ambiente e Società,
però, ha annunciato che impugnerà
questa delibera perché illegittima.
Per quanto riguarda gli impianti con
potenza superiore a 300 w
(impianto radio-tv), è stata
introdotta una distanza cautelativa di
100 metri dalle aree di particolare
tutela (asili, scuole, ospedali,
case di cura e residenze per anziani).
Tale prescrizione è condivisibile,
anche se appare assai
contraddittorio escluderne
l'estensione anche agli impianti di
telefonia. "E' come se per le
auto sportive ci fossero limiti di
velocità, mentre per le utilitarie
alcun limite. - afferma il
responsabile giuridico di VAS
Lombardia Marcello Adriano Mazzola -
Gli incidenti, però, spesso sono
causati anche dalle utilitarie.
Sarebbe stato più corretto e logico
imporre anche per le stazioni
radio base delle distanze cautelative,
magari di 50 metri".
La liberalizzazione è certamente un
regalo gratuito ai gestori di
telefonia. Non solo. Nei prossimi
mesi, ad esempio, a Milano la
tecnologia Umts, secondo le stime
dell'Agenzia Regionale per la
protezione dell'Ambiente - Arpa, vedrà
sorgere almeno 1000 nuovi
impianti. La liberalizzazione è
palesemente contraria alla ratio
legis della legge quadro
sull'inquinamento elettromagnetico, in cui
si dice che i comuni possono adottare
un regolamento, per assicurare
il corretto insediamento urbanistico e
territoriale degli impianti e
minimizzare l'esposizione della
popolazione ai campi
elettromagnetici.
Il "governatore" Roberto
Formigoni, invece, con la liberalizzazione
preclude ai comuni lombardi di
regolamentare seriamente
l'insediamento urbanistico e
territoriale degli impianti, per
minimizzare l'esposizione della
popolazione ai campi
elettromagnetici.
La Regione, quindi, taglia le gambe ai
comuni sulla telefonia
cellulare seguendo il motto
"nessun vincolo, antenne libere ovunque".
Marcello Adriano Mazzola, coordinatore
giuridico di VAS Lombardia, ha
rilevato che la delibera regionale è
illegittima e che VAS si
attiverà per impugnarla a tutela dei
cittadini lombardi.
Ufficio Stampa Danilo Lenzo
____ Verdi Ambiente e Societa'
____
____ Delegazione
lombarda ____
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