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Messaggio
di Alex Zanotelli ai partecipanti all'assemblea della Rete di Lilliput
(Marina di Massa, 18 gennaio 2002) A voi tutti lillipuziani riuniti a Marina di Massa per il secondo convegno nazionale, Jambo!! È incredibile nel giro di due anni quanto questa ragnatela (web) si sia estesa. Grazie per questo silenzioso lavorio di connettervi che ha una forza di trasformazione sociale incredibile. È provvidenziale che questo sia avvenuto proprio in un momento così difficile della nostra storia nazionale (Berlusconi!) e della storia umana (11 settembre 2001). E che sia avvenuto proprio in Italia, la nazione più casinista che esista! (Almeno così ci giudicano in Europa). grazie per quanto è stato fatto. È tanto! Penso che ora Lilliput deve affrontare due nodi fondamentali: 1. La nonviolenza attiva (stile Gandhi) come scelta fondamentale di impegno. 2. La guerra contro il terrorismo e cosa fare. Il primo nodo è la scelta nonviolenta. Ricordatevi che era stato un nodo importante nel primo convegno di Marina di Massa. Vi ricordate che ero stato molto duro suscitando anche reazioni ostili. Ripeto quanto ho detto allora e lo rafforzo! Se qualcuno o gruppi non accettano questa discriminante se ne possono andare in pace… altrimenti chiederò io di uscire da Lilliput. Mi sembra talmente chiara questa scelta soprattutto dopo i fatti di Genova. Davanti all'opinione pubblica italiana deve apparire chiaro dove Lilliput sta. E poi dobbiamo trarne le conseguenze. Secondo nodo. La guerra contro il terrorismo, in particolare quella in Afghanistan. Per me è chiaro che partendo da quanto è accaduto l'11 settembre, l'apparato militare americano (Pentagono e Industria Militare) ha deciso di rilanciarsi (stava perdendo terreno dopo il crollo del muro di Berlino) rilanciando così l'economia americana che era sull'orlo della depressione. E così appare chiaro a tutti che il militare non è qualcosa di accidentale al sistema economico ma ne è il cuore (spero che anche Jean Favre di UNDP ne sia convinto…). So da fonti sicure del Senato americano che il bilancio militare USA passa ora da circa 350 miliardi di dollari a 500 miliardi di dollari. Se a questo aggiungiamo i 250 miliardi di dollari in armi dell'Europa, arriviamo a 750 miliardi di dollari che costituiscano i 3/4 e più delle spese mondiali militari che si sono aggirate in questi anni sui 900 miliardi di dollari. È la più chiara dimostrazione che chi detiene le armi sono i ricchi di questo mondo e le usano a mantenere un sistema economico che permette al 20% della popolazione mondiale di papparsi l'83 per cento delle risorse mondiali. QUESTA GUERRA contro il terrorismo è solo la manifestazione della non volontà degli straricchi di rimettere in discussione il loro stile di vita. ("lo stile di vita degli americani - aveva detto il papà di Bush junior - non è negoziabile"). Fonti sicure dicono che ogni bombardamento in Afghanistan costa 17 milioni di dollari (ricordiamoci anche che ogni bombardiere B2 costa 2,2 miliardi). Se si calcola che in questi mesi ci sono stati in media 8-10 bombardamenti al giorno, dobbiamo dire che solo i bombardamenti aerei in Afghanistan costano 170 milioni di dollari al giorno. Siamo alla follia collettiva, altro che guerra al terrorismo. Se pensiamo che con 13 miliardi di dollari potremmo risolvere il problema della fame e sanità nel mondo per un anno (dati Banca Mondiale), potremmo trasformare questo mondo in un paradiso terrestre, e invece lo rendiamo un inferno. Per questo sono inorridito a sentire che il Parlamento Italiano ha dichiarato guerra ("quello sporco voto"). Ha fatto bene il vescovo Nogaro a bollare quel voto con parole di fuoco. Chiedo a voi di reagire in assemblea soprattutto con il governo Berlusconi che ora si è accaparrato anche il Ministero degli Esteri per fare gli affari dell'Azienda Stato. Chiedo alla vostra assemblea di fare uno sciopero telematico… cioè milioni di cittadini italiani chiedano l'accesso elettronico a Palazzo Chigi e alla Farnesina. È già stato fatto con grande successo in appoggio al Chiapas, isolando così elettronicamente il ministero e la Banca centrale del Messico per alcuni giorni. Se non è questo (non me ne intendo di telematica) trovate altre strade per dire il vostro dissenso nonviolento al governo italiano. Vi ricordo tutti con nostalgia da queste catacombe umane dove cammino con i poveri della storia che pagano così pesantemente le follie di questo nostro sistema. ALEX (17.1.02) _________________________________________________________________ |