<<<- |
. . . . . . . . . . . . . |
L'EUROPA DELLA VERGOGNA di Umanisti Europei
In tutta l'Europa si violano
i diritti umani degli immigrati
Gli Umanisti europei denunciano le
gravissime violazioni dei
diritti umani in atto nei loro paesi nei
confronti degli stranieri
che vi si rifugiano per sfuggire
alla miseria e alla guerra. Gli
immigrati vengono incolpati di tutti i
mali che affliggono il paese
ed equiparati a criminali, così da
giustificare le vergognose misure
prese contro di loro.
Ecco alcuni casi:
AUSTRIA: i rifugiati vengono rinchiusi
in centri speciali, dove
devono attendere fino a due anni per una
risposta ufficiale alla loro
richiesta. Alla fine pochissimi
ottengono l'asilo politico.
BELGIO: dopo la morte di una giovane
nigeriana, soffocata con un
cuscino dalla polizia sull'aereo che la
riportava in patria, il
governo ha accentuato la sua politica
repressiva contro il movimento
dei "sans-papiers" e aumentato
il numero delle espulsioni.
DANIMARCA: la situazione di immigrati e
profughi è peggiorata a causa
di una nuova politica messa in atto dal
governo a partire dall'anno
scorso. Tra le altre misure, i
ricongiungimenti familiari sono
permessi solo tre anni dopo che
l'immigrato ha ottenuto il permesso
di residenza, che viene concesso solo a
chi parla danese. I genitori
di immigrati che hanno più di
sessant'anni non possono più
raggiungere i figli in Danimarca.
FRANCIA: in base alle nuove disposizioni
sull'immigrazione, 75.000
immigrati sono stati regolarizzati, con
un permesso di soggiorno
della durata di un anno, che può essere
rinnovato varie volte prima
di ottenere un permesso di dieci anni.
La consegna di questi
documenti avviene in un clima di
arbitrarietà, con ogni tipo di abusi
e vessazioni. La richiesta di
regolarizzazione di altri 64.000
stranieri è stata respinta. Costoro
vivono in condizioni di grande
precarietà e possono essere espulsi da
un giorno all'altro.
GERMANIA: a causa dei numerosi conflitti
in varie parti del pianeta
circa 10 milioni di bambini e giovani
sono fuggiti dai loro paesi
senza la compagnia di adulti. Le misure
di sicurezza ai confini
dell'Unione Europea fanno sì che solo
una minima parte di questi
minori raggiunga l'Europa occidentale.
In Germania, ulteriori
disposizioni di legge rendono ancora più
difficile l'asilo, così che
un gran numero di questi minori vengono
espulsi e ritornano al loro
paese, con un futuro incerto che si
aggiunge alla miseria e ai traumi
subiti.
GRECIA: la minoranza curda viene
discriminata per non inasprire le
tensioni con la Turchia. Un gruppo di
1500 curdi che viveva per
strada da mesi, con dei cartoni come
unico riparo, è stato cacciato
dalla polizia. Come alternativa, gli è
stata offerta una pessima
sistemazione in un luogo fuori Atene.
INGHILTERRA: il Parlamento sta per
discutere una nuova legge
sull'immigrazione e l'asilo politico,
che riduce gravemente il
diritto di asilo. Secondo le nuove
proposte, chi chiede asilo dovrà
risiedere in centri predefiniti in
diverse parti del paese.
Aumenteranno inoltre l'utilizzo della
detenzione, i poteri della
polizia e i controlli sugli immigrati.
ITALIA: nei centri di detenzione
temporanea previsti dalla nuova
legge sull'immigrazione vengono
rinchiuse persone che non hanno
commesso alcun reato, ma sono solo state
arrestate sena documenti. Il
loro diritto a nominare un difensore e a
comunicare con l'esterno,
pur previsto dalla legge, nella pratica
è gravemente limitato.
ISLANDA: la legge sugli stranieri che il
Parlamento deve discutere
prevede che uno straniero possa essere
espulso se il suo
comportamento costituisce una
"minaccia" per la società, un termine
vago che può generare ogni tipo di
abusi e discriminazioni.
LUSSEMBURGO: molti immigrati
provengono dai paesi dell'ex
Jugoslavia, lavorano e pagano i
contributi, ma rimangono in una
situazione di illegalità e possono
essere espulsi da un giorno
all'altro.
OLANDA: il governo tenta in tutti i modi
di scoraggiare le richieste
di asilo politico. Gli stranieri che lo
chiedono vengono rinchiusi in
centri sovraffollati. Molti vengono
respinti con la scusa che nei
loro paesi di origine (per es. Nigeria,
Eritrea e Iran) la situazione
dei diritti umani è migliorata, altri
sono rinchiusi in centri
speciali di detenzione e quindi
rimandati indietro. Altri ancora
vengono buttati per strada con la
famiglia. Gli immigrati senza
documenti vengono esclusi
dall'assistenza sanitaria e dall'istruzione.
PORTOGALLO: agli angolani in fuga dalla
guerra ripresa di recente nel
loro paese viene rifiutato il visto,
nonostante la legge preveda la
sua concessione per ragioni umanitarie.
SPAGNA: a Ceuta e lungo la costa
spagnola di fronte all'Africa si sta
costruendo un muro per fermare il flusso
migratorio. La legge sugli
stranieri nega l'assistenza sanitaria e
la libera circolazione agli
immigrati irregolari e permette di
rinchiuderli in centri di
detenzione, dove sono del tutto indifesi
davanti al vuoto legislativo
e agli abusi e agli arbitri della
polizia.
SVIZZERA: grazie a una legge
speciale in vigore dal 1995 le autorità
possono imprigionare in "centri di
espulsione" stranieri maggiori di
15 anni che pure non hanno commesso
alcun reato e proibire agli
immigrati senza permesso di soggiorno di
entrare in certe zone del
paese o uscirne. Le case di individui e
le sedi di associazioni
sospettati di nascondere immigrati
possono essere perquisite dalla
polizia.
UNGHERIA: gli stranieri fermati alla
frontiera vengono trattati come
criminali e rinchiusi in centri speciali
fino a che non ottengono
lo "status" di rifugiati che
permette loro di rimanere nel paese.
Anche quelli che chiedono asilo politico
vengono internati. Tutti
questi campi sono sovraffollati e con
pessime condizioni igienico-
sanitarie. In molti casi gli stranieri
che protestavano hanno subito
maltrattamenti. Secondo la legge la loro
domanda dovrebbe essere
vagliata entro 8 giorni, ma i tempi medi
sono di 4-5 mesi.
L'immigrazione non deve più essere
considerata un problema di
ordine pubblico. L'applicazione dei
diritti umani e una degna
politica di accoglienza da una parte, e
il sostegno allo sviluppo
economico e sociale dei paesi d'origine
dall'altra sono l'unica
risposta possibile di un'Europa che non
debba più vergognarsi di se
stessa.
_________________________________________________________________ |