<<<- |
. . . . . . . . . . . . . |
Francesco Cossiga
scrive all'Associazione Peacelink, fra i promotori della
campagna "Contro
i mercanti di morte" in difesa della 185. Peacelink
risponde
La legge 185/90 sul commercio delle armi
sta per essere modificata con il
disegno di legge 1927 attualmente in
discussione in parlamento. Una riforma
della legge 185 permetterebbe
l'immissione sul mercato di una quantita'
rilevante di armi e, in particolare,
renderebbe ancor piu' difficile
accertare i canali di vendita e i
destinatari finali. In un momento storico
in cui bande armate, formazioni
terroristiche, criminalita' organizzata e
mercenari si riforniscono di armi
attraverso canali che sfuggono al
controllo degli stati, una tale
normativa finirebbe anche col favorire un
incremento del commercio clandestino di
armi da parte di mercanti senza
scrupoli.
Per questo motivo molte associazioni e
gruppi di volontariato hanno lanciato
una campagna intitolata "Contro i
mercanti di armi - difendiamo la 185", a
cui aderisce anche l'associazione
PeaceLink, che nei giorni scorsi ha
inviato una lettera ai parlamentari per
chiedere di esprimere un voto
contrario al disegno di legge 1927.
Poche ore fa il Senatore della
Repubblica Francesco Cossiga ha risposto alle
sollecitazioni di PeaceLink con un
documento interessante che segnaliamo
all'attenzione dei mezzi di
informazione. L'associazione PeaceLink ha
risposto con una lettera che riportiamo
in allegato.
Per maggiori informazioni sulla campagna
"Contro i mercanti di armi -
difendiamo la 185" si possono
consultare i siti www.peacelink.it
e
Lettera di Francesco Cossiga
all'Associazione Peacelink
(Il documento originale e' allegato al
messaggio in formato PDF)
Senatore
Francesco Cossiga
Presidente emerito della Repubblica
Roma, 18 febbraio 2002
A: Dott. Alessandro Marescotti
Presidente di PeaceLink
Taranto
Ho ricevuto la Sua richiesta di un mio
concorso per bloccare il disegno di
legge 1927. Le scrivo con molta
sincerita' che non intendo appoggiare questa
richiesta.
Sono da cinquant'anni in politica e
posso testimoniare in coscienza che
l'indebitamento dei Paesi del Terzo
Mondo e' avvenuto solo e soltanto
perche' i dittatorelli africani e
asiatici, colpevoli dei massacri razziali
molto di piu' che non i governatori
britannici e francesi, hanno usato i
prestiti o i donativi dei cosiddetti
paesi ricchi per arricchirsi o per
comprare armi per lo sterminio di massa,
e cosi' continuano a fare.
A cagione del peccato originale, le cui
conseguenze sulla natura umana non
sono state cancellate dal sacrificio di
Cristo, come sempre avremo i poveri,
sempre avremo le guerre e sempre avremo
le armi, ne' d'altronde sembra che
Associazioni come PeaceLink, Pax Christi
Italia, Lunaria, Rete Lilliput
siano tanto avversari della violenza...
naturalmente contro il mondo dei
ricchi e cioe' i cartolai, i benzinai, i
netturbini della Genova devastata
dai no-global, con la benedizione delle
porpore rosse.
Francesco Cossiga
un cristiano che crede che le nuove
terre e i nuovi cieli saranno realizzati
dopo l'Apocalisse e che il Pacifismo e'
stato sempre unidirezionale e ha
sempre in fondo benedetto le guerre!
Risposta dell'Associazione Peacelink
Egregio Senatore Cossiga,
innanzitutto la ringraziamo per aver
risposto alla nostra sollecitazione
scritta, che ha cercato di sollevare la
sua attenzione sulla necessita' di
fermare l'iter parlamentare del disegno
di legge n.1927 che faciliterebbe
l'esportazione di armi verso paesi
repressivi, modificando la legge 185/90
che nel nostro paese regola il commercio
delle armi.
Ci siamo rivolti a lei anche in qualita'
di ex-capo dello stato, facendo
appello alla sua grande cultura
istituzionale, per impedire che il commercio
delle armi italiane venga sottratto al
legittimo controllo democratico
esercitato fino ad oggi dal Parlamento
Italiano, cosi' come avverrebbe se
dovessero essere approvate le modifiche
alla legge 185/90 che anche lei
sara' chiamato a votare.
Nella sua lettera abbiamo apprezzato
inoltre anche il richiamo ai valori
etici del cristianesimo, che sono uno
dei punti di riferimento su cui si
basa - per molti di noi - l'impegno per
essere degni della beatitudine che
Cristo ha riservato ai costruttori di
pace nel suo discorso della montagna.
Ci dispiace aver letto che, secondo lei,
non sembra che associazioni come la
nostra "siano tanto avversarie
della violenza", in quanto il nostro impegno
personale sin dal 1991 e' stato
improntato ai principi della nonviolenza,
chiaramente enunciati dall'italiano Aldo
Capitini, da Mohandas Gandhi e
dallo stesso Gesu' Cristo molti secoli
prima di loro. Il fatto che questo
non sia cosi' evidente ci induce a
riflettere sul fatto che dovremmo
studiare il modo di comunicare meglio le
nostre finalita' anche a persone
che conoscono poco il nostro operato.
Detto questo vorremmo esprimere la
nostra profonda divergenza dalle opinioni
riportate nella sua lettera di risposta,
e lo facciamo scendendo nel merito
delle sue osservazioni.
1) Lei parla delle responsabilita' dei
"dittatorelli africani e asiatici"
che hanno comprato "armi per lo
sterminio di massa". Dal punto di vista
etico noi riteniamo di dover fare un
passo avanti rispetto a quanto lei
afferma, estendendo la responsabilita'
morale dello sterminio di massa non
solo a chi lo compie materialmente, ma
anche a chi mette a disposizione gli
strumenti e i mezzi affinche' questo
sterminio sia realizzato.
E' per questo che siamo contrari alle
modifiche della legge 185/90 che
renderebbero molto piu' semplice il
commercio delle armi verso gli stati
governati dai "dittatorelli
africani e asiatici" che lei giustamente
condanna per le loro azioni di
sterminio. Ci piacerebbe inoltre approfittare
della sua voce autorevole e della sua
conoscenza in materia per denunciare
congiuntamente gli stermini di massa da
lei citati, facendo i nomi e i
cognomi di tutti governanti che si sono
resi responsabili di tali crimini e
che lei - tramite le alte cariche
istituzionali e politiche da lei
ricoperte - avra' avuto modo di
conoscere meglio di noi.
2) Lei sostiene che "a cagione del
peccato originale (...) sempre avremo i
poveri, sempre avremo le guerre, sempre
avremo le armi". Siamo stupiti che
una simile affermazione provenga da un
uomo con una cultura religiosa,
cristiana e cattolica profonda come la
sua, dal momento che gli stessi
documenti del Concilio Vaticano II
esortano tutti i credenti a non
arrendersi di fronte all'eterno
ripetersi della guerra cosi' come non ci si
arrende davanti al continuo ripetersi
del peccato nel mondo e nella nostra
vita. Citando testualmente i documenti
conciliari, le ricordiamo che nella
Costituzione Pastorale Gaudium et Spes
(datata 7 settembre 1965) e' scritto
a chiare lettere che "gli uomini,
in quanto peccatori, sono e saranno sempre
sotto la minaccia della guerra fino alla
venuta di Cristo; ma in quanto
riescono, uniti nell'amore, a vincere il
peccato essi vincono anche la
violenza, fino alla realizzazione di
quella parola divina: 'Con le loro
spade costruiranno aratri e falci con le
loro lance; nessun popolo prendera'
piu' le armi contro un altro popolo, ne'
si eserciteranno piu' per la
guerra' (Isaia, 2,4)".
3) Lei afferma che "il pacifismo e'
stato sempre unidirezionale e ha sempre
in fondo benedetto le guerre". Ci
piacerebbe incontrarci personalmente con
lei per confrontare le nostre opinioni
rispetto a questa dichiarazione,
anche per discutere con lei di tutte le
"direzioni" percorse dal pacifismo
italiano e mondiale, che nel corso degli
anni ha sicuramente rischiato
strumentalizzazioni politiche di parte,
ma nonostante questo rischio ha
saputo muovere delle critiche ferme a
governi di qualsiasi colore, senza
sconti per nessuno.
Confidiamo nella sua disponibilita' al
dialogo per ottenere una risposta
alle nostre obiezioni, e in attesa di un
suo riscontro le auguriamo
cordialmente buon lavoro.
Alessandro Marescotti
Carlo Gubitosa
_________________________________________________________________ |