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Sì al pluralismo, no ad una voce sola in TV

 

 

 

Circa un mese fa abbiamo ricevuto questo appello ma ci è sembrato prematuro e ingeneroso pubblicarlo prima di conoscere il nuovo assetto della  RAI. Oggi che tutti possono valutare la realtà della televisione italiana dopo le nomine RAI, e dopo le ultime, incredibili ingerenze del ppresidente del consiglio sulla gestione della televisione pubblica, abbiamo deciso di diffonderlo. 
Ovviamente invitiamo tutti i navigatori a comunicarci le loro opinioni sul tema del pluralismo televisivo.

Per stimolare il dibattito, ricordiamo a tutti che:

- il nuovo direttore generale della RAI è stato nominato dopo che egli stesso aveva dichiarato di votare per Forza Italia

- il nuovo direttore di RaiUno è stato deputato di Forza Italia

- il nuovo direttore di Raidue è stato sottosegretario per la Lega nel 1° governo Berlusconi

- oggi, di fatto, il governo può disporre di 5 reti televisive su 7 e di 5 telegiornali su 7 (RaiUno e Raidue + le tre reti Mediaset) e si tratta delle reti e dei TG con i più alti indici di ascolto oltre ai tre canali radiofonici e ai giornali radio della RAI, tutti assegnati a uomini del governo.

- la gestione della Rai da parte dell'Ulivo è stata anch'essa piena di ombre ma allora all'opposizione venne lasciata RaiUno, il Tg2, Porta a Porta tutte le sere su RaiUno, RaiInternational e altri posti. E comunque il pluralismo era già garantito dalle tre reti Mediaset dai 2 quotidiani di proprietà di Berlusconi, da Panorama, anch'esso di Berlusconi e così via. 

Oggi l'unica rete che esprima una corrente culturale alternativa a quella del governo è Raitre, una rete con un numero di telespettatori assai esiguo rispetto alle altre reti RAI.

- Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sulla "moderazione" che anima il
presidente del Consiglio, riportiamo le sue ultime parole a proposito della Rai: "Ho già avuto modo di dire - spiega, nella conferenza stampa conclusiva della sua visita in Bulgaria - che Santoro, Biagi e Luttazzi hanno fatto un uso della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, criminoso; credo sia un preciso dovere della nuova dirigenza Rai di non permettere più che questo avvenga".
E quando i cronisti gli hanno chiesto se ciò significa un allontamento delle tre persone in questione dall'azienda di Viale Mazzini. "Ove cambiassero - risponde Berlusconi - nulla "ad personam', ma siccome non cambieranno...". In altre parole, chi tocca Berlusconi, muore. Con questi presupposti c'è da chiedersi quale giornalista in RAI avrà il coraggio di esprimere opinioni critiche sul presidente del consiglio, rischiando il posto.

Per tutti questi motivi, Reteblu aderisce all'appello che qui sotto potete leggere.

 

 

 

 

 

SABATO 20 APRILE

GIORNATA DELL’OS.TE.: OScuriamo la TElevisione

 

 

Lanciamo la nostra idea di oscurare la televisione, perché riteniamo sia l’unica maniera per poter combattere il monopolio dell’informazione televisiva, FACENDO CAPIRE A BERLUSCONI QUANTI SIAMO E COME CI MUOVIAMO.

Sabato 20 aprile, organizziamo in tutte le città comitati per iniziative alternative: cinema, musica, visite guidate ai musei, giochi e animazioni per bambini nei parchi, serate di lettura sulla Costituzione….

Coinvolgiamo le parrocchie e le scuole, i sindacati e le associazioni, mettiamoci in rete per far sentire alta la protesta della società civile. Vogliamo far capire al mondo intero l’anomalia (esclusivamente italiana) di un presidente del Consiglio che ha il monopolio televisivo, con tre reti di sua proprietà e tre reti direttamente controllate.

Questa iniziativa vuole essere un gesto importante e simbolico, che faccia discutere tutti i cittadini sull’opportunità di fare qualcosa immediatamente: cominciamo a non guardare più la televisione, soprattutto nel prime time: ogni nostra televisione accesa è come un voto a favore del padrone, che ne intasca i proventi pubblicitari.

Chiediamo a tutti coloro che condividono questo appello indipendentemente dal loro schieramento politico, di firmarlo e farlo girare il più possibile. Collegandosi con il sito www.igirotondi.it/oste  e mandando l’adesione a oste@igirotondi.it  .

 

Silvia Bonucci e Marina Astrologo (dei Girotondi a Roma)

Daria Colombo e Francesca Vecchioni  (del Gruppo Per mano per la Democrazia)

Gianfranco Mascia (del Girotondo per la Democrazia – Ravenna)

Francesco Menegatti, Dina Nencini e Daniela De Rosa (dei Girotondi Venezia)

Benedetto Zacchiroli (del Gruppo 2 Febbraio)



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