«A
Strada il Nobel per la pace»
Un comitato per il padre di Emergency: con Levi
Montalcini, Dulbecco, Fo, Gorbaciov e Menchu
Sono passati solo otto anni da quando, nel 1994, Gino Strada
fondò Emergency con l'obiettivo di arrivare là dove guerre di tutti i tipi
provocavano vittime innocenti. Da allora la «E» stilizzata, simbolo di
Emergency, è divenuta un logo riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo
grazie soprattutto all'enorme lavoro svolto: sono 285 mila, infatti, le persone
curate dall'associazione, e di queste quasi 122 mila nel solo Kurdistan
iracheno. Inoltre ospedali con pronto soccorso e sala operatoria sono stati
aperti in Iraq, Afghanistan, Cambogia, Sierra Leone. Una battaglia civile alla
quale Strada ne ha sempre accompagnata un'altra, quella contro le mine antiuomo
causa di stragi e menomazioni soprattutto tra i bambini. Proprio per l'impegno
umanitario dimostrato in questi otto anni, ieri a Roma è nato un comitato che
propone di assegnare a Gino Strada il Premio Nobel per la Pace. Al comitato
hanno dato la propria adesione i Nobel Rita Levi Montalcini, Roberto Dulbecco,
Dario Fo, Michail Gorbaciov e Rigoberta Menchu, ma anche un cospicuo numero di
deputati e senatori (tra gli altri Giulio Andreotti, Daria Bonfietti, Rosy Bindi,
Francesco Rutelli), don Luigi Ciotti e personaggi dello spettacolo e dello
sport, da Adriano Celentano a Maurizio Costanzo a Massimo Moratti e Roberto
Baggio. «Per questo comitato - ha detto il giornalista Giulietto Chiesa - ci
aspettiamo adesioni indipendenti dal colore politico, dal momento che l'aiuto
fornito da Strada viene dato senza badare alla bandiera di chi in quel momento
soffre». «E' proprio questo mettere l'essere umano al centro della visone del
mondo - è il parere espresso invece da Moni Ovadia - che fa di Gino Strada un
eroe controcorrente in questo mondo che punta sulla centralità del mercato. In
questo momento invece il mondo ha bisogno di persone come Strada».
Un'impressione, quella di Moni Ovadia, che sembra essere condivisa anche da
molti giovani. Stando infatti ai risultati di un sondaggio, Gino Strada risulta
in testa a una graduatoria degli «eroi viventi» stilata da ragazzi di età
compresa tra gli 8 e i 18 anni. Ha indicato il suo nome il 69% degli
intervistati, preferendolo così al Papa (67%), a Nelson Mandela (65%), Roberto
Baggio (64%) e all'inventore di Internet Tim Barners-Lee (52%). «I giovani
considerano un eroe chi ha spirito di sacrificio, senso del gruppo di appartenza,
fedeltà», ragiona Claudio Sabatini, dell'omonimo gruppo che ha promosso il
comitato. All'iniziativa ha adrito anche l'ex segretario Pds Achillo Occhetto
sia - ha spegato - per essere stato «uno dei pochi parlamentari a votare cntro
la guerra e come primo formatario della legge contro le ine che è oggi una
delle più avanzate del mondo».
Tra le iniziative a favore di Emergency va segnalata quella messa in atto dal manifesto
per mercoledì 24 aprile. Al prezzo di 3,50 euro, con il giornale i lettoiri
troveranno il cd «Jamila», interpretato dal chitarrista Francesco Bruno e
dagli Agricantus. Il ricavato servirà a finanziare un centro chirurgico in
Sierra Leone.
Tratto da "Il Manifesto" 11 aprile 2002
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