Bologna, venerdì 1°
Giugno 2001
RAI3 - Rubrica "PRIMA PAGINA" ore 7,30 - Ascolto la
telefonata dell amico Salvatore Resca (Parroco di S. Pietro e Paolo -
via Siena, 1 - 95128 Catania - Tel&Fax 095-50 22 30 - e-mail: sresca@tiscalinet.it).
Applaudo, ma alla risposta della giornalista che legge e commenta i
quotidiani (dott.Chiara Valentini inviata de "l Espresso")
sobbalzo un po allibito. Trascrivo qui di seguito (VEDI ANCHE IN
ALLEGATO) e chiedo un vostro commento sia sul "botta e
risposta" telefonico sia sul "mio commento" qui in
calce. Domenico Manaresi
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Pronto, buon giorno. Mi chiamo Salvatore Resca, signora buon giorno.
Parlo da Catania (Buon giorno, risponde la giornalista). Io desideravo
confrontarmi con Lei e conoscere il Suo parere sul disagio che ho
provato ieri (31 maggio 2001, ndr) ascoltando in diretta su RAI2 le
parole conclusive del neo Presidente della Camera (Pierferdinando, ndr)
Casini, che come ogni buon bolognese - a suo parere - si raccomandava
alla Madonna di San Luca. Io non ho nulla da eccepire sulla preghiera,
mi sembra inopportuno però che sia formulata dal Presidente di una
Assemblea popolare di uno Stato laico. Non è necessario a Suo parere
una certa dose di pudore anche nel manifestare la propria fede? Io
spero che non sia un "escamotage" per ottenere consenso
dalle gerarchie ecclesiastiche, sarebbe una mancanza di buon gusto. E
per finire: non riesco a capire cosa voglia dire per un Presidente
della Camera "mettersi sotto la protezione dei Santi". Vuol
dire che ce la prenderemo con la Beata Vergine se Casini commette
delle "gaffes"?? Signora, IO SONO UN PRETE& (Ah di
meraviglia della giornalista) Non conosco i suoi sentimenti religiosi,
ma Lei cosa ne pensa di questo?
(FINE DELLA DOMANDA DI DON SALVATORE RESCA)
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(RISPONDE LA GIORNALISTA CHIARA VALENTINI:)
Bene la conclusione a sorpresa della Sua telefonata certamente la
rende ancora più interessante. E io Le rispondo subito che io invece
sono una persona laica, profondamente laica dirò, e in più sono anch'io
emiliana come ho già detto proprio prima, e sono nata e cresciuta a
un centinaio di chilometri dalla Bologna di Casini. Forse per questo
tendo ad essere forse un po' meno severa su questo richiamo alla
Madonna di San Luca. Io questa mattina fra l'altro ho proprio letto un
corsivo abbastanza ironico di "Repubblica" su questo tema.
Allo stesso tempo però non sarei per drammatizzarlo più di tanto.
Effettivamente i bolognesi hanno un grande legame con questa Madonna e
con questo Santuario, con questa tradizione. Ma insomma, io credo che,
nonostante tutto, è vero che Lui (Casini) lì rappresenta il Paese.
Ma si potrebbe vederla anche come una forma di personalizzazione che c
è di umanizzazione anche degli incarichi pubblici e dei momenti, dei
passaggi cruciali della nostra vita nazionale e in cui ognuno di noi
magari tende un po' a essere, a tirar fuori quello che ognuno è
quello che è anche nel modo più profondo, insomma. Quindi sarei per
considerarlo al massimo, al massimo proprio un peccato veniale!
Grazie.
(FINE DELLA RISPOSTA DI CHIARA VALENTINI)
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COMMENTO DEL SOTTOSCRITTO
Nel 1989 la Corte Costituzionale ha solennemente dichiarato che la
Costituzione Italiana è fondata sul "supremo principio della
laicità dello Stato". Quindi il fatto che la terza carica dello
Stato (Pierferdinando Casini) si senta autorizzato, (anzi quasi in
dovere!) di enunciare pubblicamente (addirittura nel "tempio
della democrazia" del nostro Stato Laico) la propria fede
religiosa, (il cristianesimo) e - nell ambito del cristianesimo
addirittura a quale confessione cristiana (quel cattolicesimo che
nutre iperdulìa per la Madonna), beh, confesso che questo mi sembra
una mancanza di rispetto verso la succitata laicità dello stato.
"Laicità dello Stato" che non è pura e semplice
"aconfessionalità" e autonomia dello Stato e della società
civile dalla ingerenza ecclesiastica. "Laicità" (e non
"laicismo"!) non unicamente in senso a-religioso: laicità
intesa come concetto che rifiuta ogni integralismo, laicità come
metodo che rifiuta di utilizzare posizioni ideali per
"picconare" gli altri e per acquisire potere, ma metodo con
cui si propongono valori senza imporli, si testimoniano valori senza
pretendere privilegi e si è rispettosi delle verità e delle idee. Ciò
posto, la risposta della valentissima giornalista Chiara Valentini
(che stimo non poco), la quale si dichiara "profondamente
laica" è davvero sorprendente ("peccato veniale"
definisce l "uscita" di Casini!!) e forse sintomatica di
come una vera laicità (e non "laicismo a-religioso!) non sia poi
in Italia profondamente vissuto e compreso: siamo tutti
"laici" in quanto non-preti e non-monaci, siamo tutti
"cattolici" in quanto nati nel paese che ha per capitale
Roma "volemose bene" tutti in sana "marmellata" e
non facciamo troppi "distinguo". Considero abbastanza grave
che il "laico medio, uomo della strada" faccia fatica a
cogliere la gravità di certe affermazioni fatte in Parlamento, sia
per quanto detto poc'anzi, ma non solo: certe affermazioni possono
purtroppo dar adito ad illazioni ("a pensar male si fa peccato,
però spesso ci si azzecca") circa il "sacro rito del bacio
della pantofola" a fronte di un pugno di voti di qualche (o
tanti) cosiddetti supercattolici. Su questo particolarissimo e
bizzarro episodio della "madonna di San Luca", sarebbe poi
da non trascurare il fatto che qui a Bologna il ricorrere a tale
immagine della Beata Vergine, il "far pellegrinaggio" a tale
Santuario (lo fanno gli studenti prima di un esame o di una
interrogazione a scuola, i fidanzati dopo un litigio o chiunque abbia
una qualche piccola o grande difficoltà della vita quotidiana) è da
sempre una forma di religiosità (e su questo nulla da eccepire, anzi)
che purtroppo, nel sentire comune, è a mio avviso più di tipo
scaramantico, forse anche un po' idolatrico, che vera preghiera.