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Bologna, 18 Giugno 2001
Da “MOSAICO DI PACE” di Giugno 2001 leggo l’editoriale
del direttore ALEX ZANOTELLI: lo trascrivo qui di seguito. Senza commenti. Solo auspicando
riflessione e - a chi ne ha le capacità - anche parresia e
profezia. Shalom a tutti! Domenico Manaresi
Mitt. Domenico Manaresi - via Gubellini, 6 - 40141 Bologna - tel&fax
051-6233923 – e-mail: bon4084@iperbole.bologna.it
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Resistere
al vangelo liberista di Alex Zanotelli
(…la "berlusconizzazione" della Chiesa italiana…)
Alex Zanotelli, comboniano, già direttore di Nigrizia, da
anni vive nella baraccopoli di Gorogocho, alla periferia di Nairobi,
dove ha avviato dei progetti molto interessanti di rici-claggio dei
rifiuti e di sostegno a donne sie-ropositive ed ex prostitute. È
attualmente il direttore di MOSAICO DI PACE.
In questi giorni danteschi, in questa immensa baraccopoli di
Korogocho, alla periferia di Nairobi, la notizia della vittoria di
Berlusconi & Co. è stata per me un pugno allo stomaco, per gli
impoveriti uno schiaffo. Non pensavo proprio che il popolo
italiano potesse scendere così in basso a solo dieci anni da
tangentopoli. La sconfitta di Di Pietro (non è certo l'eroe che lo
si è fatto!) e la vittoria di Previti la dice lunga!
La tragedia del nostro Paese è stata l'incapacità di far nascere,
sulla scia di tangentopoli, un movimento popolare che sapesse
esprimere sia la voglia di pulizia morale, di legalità nella res
pubblica co-me di volti nuovi che la incarnassero. (Che tradimento
è stato quello!).
Gli anni novanta, invece, sono stati anni di
"rottamazione" politica, di rici-claggio del peggio del
vecchio regime. Questo processo è stato aiutato anche
dall'inarrestabile rivoluzione sociale (le-gata alla new economy!)
che ha spazzato via antichi valori rimpiazzandoli con quelli della
società del benessere: lo sta-tus, il potere, il denaro, l'immagine
(il look!)… A veicolarli sono stati i mass-media (quarto potere!)
abilmente orche-strati dal potere economico-finanziario (l'Impero
del denaro!), motore della so-cietà globalizzata (la politica è
diventata ormai l'ancella, umile e devota, dell'appa-rato
economico-finaziario-militare!).
Berlusconi (frutto maturo del craxianesimo che ha dominato gli anni
'80) è l'incarnazione della nuova società, dei suoi valori
(denaro, successo, immagi-ne)… Che non è altro che la fotocopia
della società americana. Non a caso Berlusconi ha copiato
abbondantemente da-gli U.S.A. per la sua Campagna elettorale:
tolleranza-zero, sicurezza, diminuzione delle tasse… ma anche il
vendere il prodotto politico come si vende la coca-cola.
Il popolo italiano è rimasto vittima di una sapiente operazione di
marketing elaborata da esperti del settore. Gli elettori come
consumatori! La politica di consumo! L'Italia ha eletto non
il candidato che esprimeva l'idea di governo più ido-nea a
risolvere i problemi del Paese, quanto quello che ha saputo usare
meglio i mass-media, le tecniche pubblicitarie e la propria immagine
(un'immagine narci-sistica quella di Berlusconi!). Senza neanche
chiedersi (nell'America puritana almeno se lo sarebbero chiesto!) se
ci fosse un conflitto di interessi! È mai pos-sibile che in 6 anni
di Governo di centro-sinistra non si sia posto il problema
pre-parando un'appropriata legislazione in merito? (Il tradimento
della Sinistra in questi anni è stato grande e ha preparato il
risultato di oggi!)
"Gli innumerevoli conflitti d'interesse creerebbero ostacoli
tremendi a un Governo Berlusconi, sia in Italia come in
Europa", afferma Bobbio in un appello pre-elettorale
sottoscritto da eminenti personalità che mi è giunto purtroppo a
elezioni finite. "È in gioco la democrazia." - afferma
ancora Bobbio - "Una vittoria della "Casa delle libertà"
minerebbe le basi stesse della democrazia".
Per me la situazione è ancora più grave poiché il Cavaliere e i
suoi pericolosi alleati minano la base vitale stessa della società
italiana senza la quale la demo-crazia è un gioco di parole.
Un Governo Berlusconi non farà altro che accelerare un processo di
disintegra-zione sociale, morale, legale in atto da tempo nel nostro
Paese.
E qui trovo incredibile la cecità di buona parte della
Chiesa italiana che si trova a suo agio all'ombra del Cavalie-re.
Questa "berlusconizzazione" della Chiesa italiana la
renderà sempre più funzionale e integrata nel sistema. Al-tro che
la coscienza critica della società! (La Chiesa è chiamata ad
essere il termostato della società - diceva M.Luter King - e,
invece, ne è solo il termometro.)
Questo mi fa un male boia, proprio perché è la mia Chiesa
e poi perché tutto questo lo vivo in questi inferni umani do-ve
sono costretto a vedere quel povero Cristo crocifisso ogni giorno.
Infatti, in questo villaggio globalizzato, le scelte politiche di
una nazione come quella italiana, hanno gravi ripercussioni per gli
impoveriti della terra. Non possiamo dimenticare che l'Italia fa
parte del Club degli otto più grandi della terra, che è schierata
in armi a fianco dei Paesi della Nato, che partecipa a importanti
decisioni economiche a favore o a danno della vita del pianeta (il
vertice dei G8 a Genova!). D'ora in poi la nostra adesione al
vangelo liberista, alle leggi del mercato diventerà sempre più
accentuato. A scapito dei dannati della terra (sia di Korogocho come di casa nostra!).
È giunto il momento delle decisioni, delle scelte. È l'ora della
resistenza (una parola che deve ritornare in auge!). Dobbiamo
guardarci in faccia e contarci: abbiamo bisogno di uomini e donne,
soprattutto giovani, capaci di "vedere", di "leggere
la realtà"! Giovani capaci di rifiutare l'omologazione e il
conformismo ritrovando la gioia di essere se stessi. Come diceva don
Milani nella lettera ai giudici: "Avere il coraggio di dire ai
giovani che essi sono tutti sovrani per cui l'obbedienza non è più
una virtù, ma è la più subdola delle tentazioni… e che bisogna
che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto".
Uomini e donne, giovani e non, capaci di mettersi insieme, in
gruppi, in comunità di resistenza (la gioia della riscoperta
dell'altro differente da me!). Vivere "la convivialità delle
differenze" come diceva Tonino Bello. Comunità di resistenza
con un sogno da realizzare, capaci di tradurlo in scelte
economico-politiche alternative all'Impero. Con una capacità
straordinaria di fare (bando ai protagonismi o particolarismi) rete
con metodi nonviolenti e in profondo rispetto per il mistero che
ogni uomo è!
"In piedi, costruttori di Pace." - diceva Tonino Bello
dieci anni fa all'Arena. In piedi, obiettori di coscienza all'Impero
berlusconiano, fotocopia dell'Impero del denaro!
Mittente:
Domenico Manaresi
Via Pietro Gubellini, 6
I-40141 Bologna
Tel&Fax: (39) 051-6233923
cellulare: 0360-588695
e-mail(1): bon4084@iperbole.bologna.it
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