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Esprimo il piu' completo sdegno e la protesta piu' dura per i fatti di
Genova. Ero alla manifestazione, l'ho lasciata nel pomeriggio, subito prima
che cominciassero le cariche della polizia. In un primo tempo ero quasi
disposto a comprendere l'esasperazione delle forze dell'ordine per le
continue provocazioni di questi non bene identificati (chissa' perche'?)
agitatori. Dalla sera prima al centro di raccolta, in una atmosfera molto
grave per la morte di Giuliani, si era gia' capito che difficilmente si
sarebbe potuto manifestare solo pacificamente. Ma non avevo ancora visto le
immagini, non solo quelle televisive, ma anche quelle non ufficiali che
fortunatamente sono state prodotte in grande quantita', e soprattutto non
avevo ancora saputo dei fatti di Bolzaneto e della scuola Diaz.
Credo sia il momento di riempire le piazze (nonostante il rischio di
strumentalizzazione che si corre), manifestando a viso aperto e in tanti la
propria ostilita' a questo governo che alla prima occasione ha mostrato il
volto piu' duro, con infinite analogie con vari regimi di stampo fascista.
Senza dimenticare le istanze piu' generali che animano il movimento
antiglobalizzazione, contro la logica schiacciante del "profitto uber
alles", e che riguardano tutti noi in prima persona, nelle nostre scelte di
vita, lavoro, carriera, famiglia, ambiente. E' il momento di riscoprire il
valore dell'individuo, il suo rapporto con la collettivita', e dell'impegno
politico, che sono esattamente i valori che il disegno berlusconiano vuole
azzerare.

Francesco '72, Bologna

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