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Dimenticato il genocidio nel Sudan cristiano


Domenico Bonvegna


Una guerra nel Paese più grande dell’Africa (il Sudan)che dura da oltre 45 anni, morti due milioni di persone negli ultimi 17 anni e tutto questo non fa audience. Sembra che quando le vittime sono cristiani, i media laici non sappiano far altro che riscoprire il proprio inveterato pregiudizio…afferma il dottor Peter Hammond, direttore di Frontline Fellowship[associazione di sostegno alle comunità evangelical in difficoltà] che cerca d’informare il mondo sull’oppressione dei cristiani in Sudan.

 In Sudan si sta facendo una guerra fra il settentrione arabo-musulmano e il Meridione nero e cristiano. Si tratta di due Paesi, due popoli diversi dal punto di vista culturale, religioso ed etnico. Il governo sudanese di Khartum mira a imporre la legge islamica anche ai cristiani del Meridione. E quando i cristiani vi si sono opposti, il governo ha cominciato a bombardarne gli ospedali e le scuole, e a ridurne i bambini in schiavitù. La situazione è gravissima.

 Ma di questa tragedia l’opinione pubblica non sa nulla e questo è uno scandalo: come possono i mass-media di tutto il mondo ignorare il Paese più grande dell’Africa? Come possono i corrispondenti di guerra ignorare la più lunga guerra che si stia combattendo ancora?

 Il governo musulmano ha lanciato da tempo un jihad, una guerra santa dei mujahedin(guerrieri santi) contro il meridione del Paese. Si tratta decisamente di una guerra di religione e di imposizione di una politica di “arabizzazione” e di “islamizzazione”, tutti devono diventare arabi e islamici, oppure vengono ridotti in schiavitù, uccisi o esiliati.

 Il governo islamico per combattere i cristiani del Sud ha provocato addirittura  la carestia, la fame. Sono stati date alle fiamme i raccolti del Paese, avvelenati i pozzi e sterminati gli armenti. E’ la politica della “terra bruciata”. Tra l’altro nel Sudan, l’influente leader dei Fratelli Musulmani Hassan al-Turabi, l’architetto della rivoluzione islamica sudanese, nel 1992 ha accolto bin Laden. Ma non tutto è perduto esiste un Sudan libero, controllato dai combattenti cristiani per la libertà, che stanno combattendo per la libertà e l’indipendenza del Sudan meridionale e cristiano.

 Il dottor Hammond denuncia la politica dell’ONU che dà i soccorsi alimentari al governo guidato dagli islamici, che poi dovrebbe distribuirli equamente a tutta la  popolazione. Invece il popolo cristiano del Sud per ricevere qualche aiuto deve convertirsi all’islam e quindi mendicare in nome di Allah: chi non lo fa muore di fame. “Tutte le popolazioni che ho visitato sui Monti Nuba affermano che mai, dico mai, è arrivato loro qualcosa dalle Nazioni Unite[…]Se vi è gente che vuole aiutare le popolazioni africane, è necessario che faccia le proprie donazioni direttamente a iniziative private, a gruppi precisi, a singole persone oppure alle Chiese […]invece, dando il denaro ai governi, tutto quello che si ottiene è il foraggiamento della corruzione e dell’oppressione”.

Nel Sudan prospera il commercio degli schiavi, incoraggiato dallo stesso governo islamico. Molte personalità politiche internazionali si sono recati in Sudan, ospitati dagli schiavisti arabi, ma nessuno ha detto nulla sulla tratta degli schiavi. Che cosa possiamo fare noi lettori per aiutare i cristiani del Sudan? Vi è bisogno d’informazione. Ai grandi Media  non importa alcunchè se i cristiani vengono perseguitati, crocifissi o resi schiavi dall’altra parte del mondo in Sudan. Esiste di fatto una congiura del silenzio.

 Il Sud non sta ricevendo nessun aiuto né alimentare, né di armi; la gente dice: “se il mondo musulmano aiuta militarmente il governo del Sudan, perché quello cristiano non aiuta noi?”. Per loro è molto difficile comprendere perché le nazioni islamiche sono felici di allinearsi al jihad decretato contro i cristiani e perché invece le nazioni cristiane non si schierano a fianco dei cristiani che lottano per la propria sopravvivenza. Ma l’ostacolo maggiore per le nazioni cristiane è che non sanno che esiste il genocidio delle popolazioni cristiane nel Sudan.

 

 S. Teresa di Riva, 25 dicembre 2001

 Festa della Natività di Nostro Signore                          DOMENICO BONVEGNA

                                                                                             bonvegnadomenicoòtiscalinet.it

 


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