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Ritratto di Saddam con Corano


Maria De Falco Marotta


Saddam Hussein , è nato a Tigrit, un borgo contadino a 200 chilometri da Baghdad, il 3 di aprile del 1937. E’ sunnita, mentre il popolo che domina   è  il 60% sciita( come gli iraniani). E’ di nuovo sulla scena del mondo per aver dato una mano( si fa per dire) ad Osama Bin Laden  che vorrebbe imitare fortemente nei suoi sogni di conquista del mondo. Egli più che riflettere sensatamente sulla realtà, farnetica. mulina,  arzigogola, divaga e questa sua, diciamo così, attività intellet­tuale rischia di mandare in tilt. molti ragionevoli uomini di buona volontà che considerano le guerre come la più grande disgrazie per l’umanità. Spaventano la sua tracotante arroganza po­litica (pari, ahimè, a quella di troppi personaggi  della nostra storia globale), la sua irrispet­tosa manipolazione del Cora­no (il sacro libro dell'islami­smo), il suo cinico uso dei civili della sua terra.

Bisogna attribuirgli l'abilità di utilizzare la legge coranica secondo le risposte emotive delle popolazioni arabe e di conoscere, di riflesso, le leggi morali occidentali che discen­dono (più o meno) dai Dieci Comandamenti (Bibbia) e alle quali anche gli statisti più insigni sembrano sottomet­tersi. Un po’ gioca in casa, insomma. lì Corano, infatti, assembla in modo corrispon­dente alla cultura degli arabi, le sacre scritture (Antico e Nuovo Testamento) sicché questo non fa che aggravare quella frattura giù esistente tra le tre religioni monoteiste (ebraismo- giudaismo, cristia­nesimo e islamismo) denun­ciata. da tanti volenterosi cui sta a cuore, innanzitutto, la sorte degli iracheni al pari di tutti noi, esseri umani.

E’ necessario ridimensio­nare il dittatore secondo la legge che egli giura di osser­vare. Vedremo come invece egli la violi spregiudicatamente.

Da quello che si legge su di lui, dalla famosa guerra Desert Storm nel 1991., con il padre dell’attuale presidente Bush, le cose non paiono proprio cambiate.

Né sembrano prospettare un futuro migliore per il mondo.

 Allora, per ingannare l’angoscia che attanaglia i cuori sia della gente occidentale che orientale, vediamo di  “misurare” questo inguaribile, narcisista usando il libro che, solo apparentemente, ritiene sacro.

               Egli è orgoglioso: spera. infatti. di confrontarsi ancora con l’Occidente e di

              vincerlo, mentre nel Corano è scritto: “Non camminare sulla terra piena

             d'orgoglio: non puoi certo fendere la terra né raggiungere in altezza le

             mon­tagne!”  (Sura 17,35);

 

-        è un vanaglorioso perché crede che la vita umana sia un gioco (difatti che cos'è

  la guer­ra se non un gioco perverso per affermare se stessi, la propria invincibilità?) mentre “Dio non ama nessun presun­tuoso o vanaglorioso” (Sura 57,23);

 

-        è un guerrafondaio rifiuta senza alcun pentimento tutti i buoni uffici dei vari paesi musulmani  più fratelli a lui che all'occidente: disprezzando anche

       Ma­ometto che gli consiglia: “Se poi essi preferiscono la pace, pre­feriscila anche tu

    e confida in Dio, perché egli ascolta e sa ogni cosa” (Sura 8, 61);

-        è satanico semina, al pari di Satana, zizzania non solo tra gli Stati nemici, ma anche tra i suoi fratelli: “Satana, semina  discordia in mezzo a loro. Satana, infatti, è nemico dichiarato dell'uomo” (Sura 17, 53);

-      è un predone (ladro, più comunemente) si  impadro­nì del Kuwait col massimo dispregio del Diritto interna­zionale ed ora giura che la farà pagare cara all’America e ai suoi alleati. La legge coranica è implacabile: si richiama spes­so a quella del taglione men­zionata nella Bibbia: “Quanto al ladro o alla ladra, tagliate loro le mani in premio di ciò che hanno guadagnato e come castigo esemplare da parte d Dio: Dio è potente e saggio!” (Sura 5, 38);

-        è prepotente: tra le varie nazioni arabe, vuole imporre il suo diktat, invece:

“In verità Dio comanda la giustizia, la bontà e la generosità verso i parenti e proibisce la dissolu­tezza, la turpitudine, la prepo­tenza” (Sura 16, 90);

-      è uno spergiuro la guerra contro membri della grande Umma, la Siria; l'Egitto, il Kuwait..; ­mentre è scritto “Osservate gli impegni assunti davanti a Dio e non violate i giura= menti solenni che avete fatto, perché è Dio stesso che avete preso a vostro garante, e Dio sa ciò che fate” (Sura 16' 91 );

-      è disonesto divulga sistematicamente anche le conversazioni più delicate avute con il Segretario dell'ONU, secondo i suoi fini propagan­distici, mentre Maometto con­siglia: “Riempite la misura quando misurate, e pesate con la bilancia giusta. E’ la cosa migliore e, dopo tutto, la più onesta” (Sura 17, 35);

-      è incostante sto o non sto con questo o quello? Oppure: anche se ci siamo combattuti per otto anni(con la Russia)con migliaia di mor­ti, ora mi fa più comodo l'Iran, la Giordania, l'OLP o...'? “E fra gli uomini c'è pure chi adora Dio ma sta sempre in bilico. Se gli tocca un bene, se ne sta tranquillo; se gli tocca un male si tira indietro, perdendo que­sto inondo e l'altro: perdita irreparabile!” (Sura 22, 11).

Man mano che i venti di guerra  procedono nel loro incerto alternarsi di spiragli di luce o di profonde ferite, l'a­neddotica sul dittatore Sad­dam si arricchisce di nuovi particolari.

E’ chiaro che il sistema che  sto applicando a Saddam, se fossimo iracheni, si potrebbe portare a buon fine usando la Bibbia per castigare gli aspetti negativi delle personalità dei vari alleati dell'ONU, a favore della guerra che, in ogni caso, sarebbe un disastro immane per tutti.

-      Saddam è prodigo (regala Mercedez  Benz,  modelli “230” e “500”, Porsche e Toyota, oltre Rolex d'oro a giornalisti e a funzionari del Medio- Oriente, specie dell'E­gitto, per avere un esplicito trattamento di favore regolarmente soddisfatto dai beneficiati. Vuole, infatti, rinverdire la tradizione del dodicesimo secolo della storia del suo paese quando i califfi regala­vano borse d'oro ai loro “cor­tigiani”). Nel Corano è scritto: “... gli spreconi sono fratelli dei demoni” (Sura 17, 27);

-     è un gran bevitore:  nei molti ricevimenti con gli oc­cidentali non ha mai disde­gnato whisky delle migliori marche , sapendo che  Maometto afferma:

“Satana infatti col vino e con il gioco d'azzardo vuol semi­nare fra voi inimicizia e odio e distogliervi dal ricordo di Dio e della preghiera” (Sura 5, 91);

-     è un consolidatore di beni: statue di marmo di Carrara, spade gemmate di Arezzo, le più lussuose macchine... men­tre: “Sappiate che i vostri beni e i vostri figli sono una tenta­zione... ” (Sura 8, 28) che al­lontanano dalla giustizia di­stributiva che un governante non dovrebbe mai perdere di vista specie se è  di “sinistra”, come dice;

-      è uno spregiudicato antie­cologista quando la Sura 16 del Corano è un inno ad Allah per tutte le opere create: ac­que, mari, uccelli, terre, fiumi... che continua a distruggere senza cuore (contaminata l'acqua del fiume Tigri, piog­ge acide, petrolio in mare...) dando avvio a un disastro ambientale di immane pro­porzione;

-     è un calunniatore : non fa che diffamare gli Stati dell'O­NU (ma anche i suoi fratelli arabi) accusandoli senza tregua di tutti i mali della terra, non ricordando dav­vero che “Non diffamatevi a vicenda, non insultatevi con appellativi ingiuriosi! Evitate con ogni cura di sospettare degli altri: alcuni sospetti sono peccati. Non fate le spie, non sparlate gli uni degli altri” (Sura 49, 11-12);

-     è uno smemorato: ha di­menticato, infatti, uno dei prin­cipi più elementari della “na­zione araba”, cioè l'unità men­tre gli stati arabi sono gli uni contro gli altri.: “Non siate come quelli che, dopo aver ricevuto prove evidenti (Maometto, il Corano), si divisero e dissen­tirono tra di loro: essi avranno un tremendo castigo” (Sura 3, 105);

-     è intollerante verso le fedi altrui: non fa che predicare che deve imporre l’islam a tutto il mondo mentre “Se il tuo Signore l'avesse voluto, tutti gli abitanti della terra avrebbero creduto. E tu vor­resti costringere gli uomini a diventare credenti? Nessuno può credere senza il permesso di Dio, ed egli coprirà d'igno­minia quelli che non ragiona­no. Dì loro: “Guardate dunque ciò che è nei cieli e in terra!”. Ma né i segni, né gli ammo­nimenti giovano a chi non crede. E che altro aspettano se non giorni come quelli di chi è vissuto prima di loro? Dì dunque: “Aspettate pure: a­spetterò con voi!” (Sura 10, 90-102).

Questo passo del Corano è sufficientemente esplicito ed indica la comprensione che si deve praticare verso i non credenti: la laicità è salva anche nell'islamismo e la co­scienza del singolo è certamente sovrana nelle sue scelte.

Non è vero che l'intolleran­za religiosa sia il punto prin­cipale dell'odio verso le altre religioni monoteiste. Sono sem­pre e purtroppo i motivi poli­tici ed economici che creano i baratri tra gli uomini. Sad­dam Hussein dimostra così, di essere un cattivo lettore del suo libro sacro che sventola come una sua bandiera. Per quanto da parte degli occi­dentali esista una dichiarata difficoltà nel capire il Corano diretto veramente a una cul­tura specifica, quella araba, lontana anche per ragioni cli­matiche. Tuttavia, il  popolo iracheno subisce ancora il fascino del dittatore megalomane.

Infatti, nella sua follia politica, non sta ascoltando, né ha ascoltato i lamenti dei deboli, dei bambini e delle vedove che pure sono racco­mandati da Maometto (Cora­no. Sura 4 ,75) né pare intenzionato a desiste­re. A noi non resta che rendere meno confuso il suo profilo etico

-      Saddam è un empio perché sebbene si sia dichiarato ateo, laico, si appella ai mu­sulmani in nome di AlIah, mentre esplicitamente per la legge coranica “E’ pio inve­ce chi crede in Dio e nell'ul­timo giorno, nei suoi angeli, nel Libro e nei profeti e, per amor di Dio, dà i suoi beni ai parenti. agli orfani, ai poveri, ai viandanti e ai mendicanti per riscattare i prigionieri. E’ pio chi compie la preghiera e paga la decima, chi mantiene gli impegni presi, chi è pa­ziente nella tribolazione, nel­l'avversità e nei giorni nel­l'angoscia: questi sono i sin­ceri, i timorati di Dio!.” (Co­rano, Sura 2,177).

- è sordo ai consigli  che gli vengono dispensati da Stati che pure gli sono favorevoli, invitandolo caldamente a non trascinare di nuovo il suo popolo in una inutile guerra. Egli vorrebbe imitare le imprese di Osama Bin Laden . Nel Corano questo  tipo di accecamento è condannato inesorabilmente:

“Se li chiamate alla retta via, non vi seguono: chiamarli o non chiamarli, per loro è lo stesso” (Corano, Sura 7,193).

- È’ un disincan­tato ipocrita: riesce a trasmettere nelle masse popolari il convincimento di combattere per una causa giu­sta, mentre  vuole  accrescere la sua po­tenza, la sua megalomania. Quest'atteggiamento è con­dannato severamente. Difatti; “Gli ipocriti o le ipocrite tutti uguali: comandano ciò che è riprovevole e proibiscono ciò che è lodevole. Tengono le mani chiuse per non dare nulla. Hanno dimenticato Dio, e Dio li ha dimenticati: sono loro i perversi!” (Corano, Sura 9, 67).

-È’ decisamente un ignorante perché non si preoccupa di conoscere ve­ramente le esigenze della sua Nazione, né di ciò che a livello etico le è più congeniale( addirittura la sua foto è persino nelle camere da letto private( altro che crocifisso nelle scuole e negli ospedali!), mentre “Il cattivo e il buono non sono la stessa cosa, anche se molto di ciò che è cattivo ti può piacere. Temete dunque Dio, o uomini di sano intellet­to, affinché possiate prospe­rare!” (Corano, Sura 5, 100).

-è un temerario:  vuole, infatti, convertire tutti i “miscredenti” (= tutti coloro che non sono musulmani quasi fosse un'im­presa da poco conto) con la forza, cioè con la jihad (= guerra santa). Al contrario, “I timorati di Dio non sono af­fatto responsabili dei miscre­denti: devono solo ammonirli, nella speranza che essi temano Dio.

Sta lontano da quelli che considerano la propria reli­gione un gioco o uno scherzo e che si lasciano sedurre dalla vita di questo mondo” (Cora­no, Sura 6, 69-70).. Però noi gli auguria­mo che rinsavisca, che preghi , per ottenere il perdono dei suoi terribili peccati con le parole del Co­rano che pure lui da piccolo avrà imparato da sua madre:

“Signore nostro, non condan­narci se dimentichiamo o se sbagliamo! Signore nostro non imporci un carico pesante co­me quello che hai imposto a coloro che furono prima di noi! Signore nostro, non im­porci un carico che non riu­sciamo a portare! Rimettici le nostre colpe, perdonaci, abbi pietà di noi!” (Corano, Sura 2, 286), affinché gli sia evitato il fuoco eterno del supplizio (è necessario ricordare che il fuoco eterno è prescritto rara­mente per gli uomini, nel Co­rano, perché si crede che la misericordia di Dio sia asso­lutamente superiore all'esigen­za della giustizia e, quindi, della condanna).

“Signore nostro! Non hai creato tutto questo invano.

Gloria a te! Preservaci dal supplizio del fuoco!” (Corano, Sura 3, 191).

 

A Saddam auspichiamo ancora di non aver mai. letto nel Corano che: “Chiamatemi, e vi ri­sponderò. Ma quelli che di­sdegnano di adorarmi entre­ranno nella gehenna, umiliati” (Corano, Sura 40, 60).

 


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