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Per noi italiani (ed europei) l’America è sempre stata un
mito, un luogo dell’abbondanza, delle opportunità, delle
libertà, della democrazia.
Gli americani, nel ricordo più prossimo che noi abbiamo del loro
diretto coinvolgimento in soccorso all’Europa, è la loro partecipazione
militare alle due guerre mondiali.
IL film “Addio alle armi”, tratto dal libro di E. Hemingway, che la mia
generazione ha visto e rivisto assieme ai superstiti di quel conflitto,
rappresenta un emblematico documento della generosità degli americani nel
coinvolgimento disinteressato in una guerra (1915 – 1918) lontana dai loro
immediati interessi: aiutare gli italiani (ed europei) a liberarsi dal dominio
degli imperi centrali (rappresentati dalla Germania e dall’Austria).
La partecipazione diretta
degli USA alla seconda guerra mondiale
(1940 – 1945) fu la conseguenza di una improvvisa e sorprendente aggressione
militare giapponese subita dalla flotta navale americana nella baia di Pearl
Harbor, nelle isole Haway.
Disgraziatamente, l’Italia,
a quell’epoca si trovava alleata con l’aggressore, quindi nemica.
Tuttavia, l’evoluzione delle
vicende belliche, videro ancora una volta gli Americani venire in soccorso
dell’Italia per aiutarla a liberarsi, assieme al resto d’Europa, dagli
orrori del nazifascismo.
Finite le ostilità, gli
Americani offrirono agli europei una serie di aiuti economici per sollevare le
popolazioni dalla miseria, dalla fame e dalle distruzioni causate dagli eventi
bellici. Quel piano di aiuti, al quale aderirono (non senza aspre polemiche)
tutti i Paesi dell’Europa occidentale ad eccezione della Spagna, è
conosciuto come il Piano Marschal.
Da allora i nostri rapporti e
i nostri destini si sono sempre più intrecciati e consolidati,
sino alla stipulazione di una permanente alleanza economica,
commerciale e militare.
E proprio qui sta il punto,
all’indomani di quanto è successo a New – York lo scorso 11
settembre: la nostra alleanza.
Essere alleati comporta
vantaggi, doveri e dovrebbe comportare anche pari opportunità decisionali quando si affrontano i grandi temi e
le grandi strategie che coinvolgono l’intera umanità. Noi siamo
direttamente legati al carro degli USA, con una alleanza tra paesi
impari, per numero di individui, per peso economico, per potenza
militare e strategica, eccetera.
Spesso, tanti italiani come
me hanno avuto l’impressione che queste “pari opportunità”
siano mancate. Per quali ragioni?
Forse per incapacità nel far pesare il nostro reale
potenziale? Forse per le persistenti divisioni tra paesi europei
che ci vedono alleati deboli? O forse per la forte impronta
egemonica americana?
Sono domande a cui non è
facile rispondere, ma sono domande a cui nei giorni a venire
bisognerà rispondere a tutti i costi.
Dopo avere visto e assistito
in diretta televisiva alla drammatica scena di guerra che, in
pochi minuti, ha causato la distruzione di cose, di simboli
e di migliaia di persone inermi, la frase che più abbiamo
sentito pronunciare, al di la della esecrazione
generale dell’efferato delitto terroristico alla quale non
si può non associarsi incondizionatamente, è: “niente sarà mai più come prima”.
Cosa contiene o cosa
significa in concreto questa frase?
Che l’America chiama a raccolta gli alleati per scatenare
una rappresaglia a livello planetario contro nemici invisibili o
identificabili con l’appartenenza alla religione islamica ? Oppure che gli alleati del cosidetto
“occidente” si accordano per intensificare i dispositivi di
autoprotezione dei propri livelli di consumo e dei propri
privilegi? e con quali strumenti?
O, invece,
che il mondo cosidetto civile e industrializzato decide
finalmente di cambiare politica attraverso una
ridistribuzione delle risorse, una vera democrazia economica, un
maggiore rispetto della vita e dell’ambiente, un accesso per
tutti ai diritti civili, all’istruzione, alla cura della salute,
eccetera ?
E’ auspicabile che
quest’ultima ipotesi sia il contenuto e il vero significato di
quella frase.
L’attacco dell’undici
settembre mostra le insospettate capacità del terrorismo
incarnato dal fondamentalismo islamico:
l’uso dei kamikaze (uomini bomba).
La rappresentazione di un Dio
feroce che premia chi vuole uccidere l’infedele da lui ritenuto
tale, è un’idea radicalmente sbagliata e insana. Colpisce
anzitutto l’immagine di un Dio misericordioso presentatoci da
Abramo e che fa da perno all’Ebraismo, al Cristianesimo e
all’Islam. Questa
concezione non può essere politicamente accettata, ne come
principio ne come pratica.
L’occidente, con tutti i
suoi torti storici, è arrivato a capire che non si fanno guerre
di religione perchè non si possono
fare guerre in
nome di Dio.
L’occidente è chiamato a
reagire. Dovrà correggere se stesso e sconfiggere il terrorismo
impedendogli di fare ulteriori passi in avanti. Ma dovrà reagire
in tutte le direzioni per sconfiggerlo. Esso è ammantato da una insidiosa
invisibilità e si occulta ovunque. Per snidarlo ci vuole
tempo, pazienza e competenza. Guai ad imboccare pericolose
scorciatoie.
Sono convinto come tanti che
le buone ragioni si affermano con ogni mezzo, esclusa
la violenza. Per questo, il terrorismo e i suoi sostenitori
che fondano il loro essere sulla violenza,
dovranno essere combattuti come un insieme indissociabile nell’uso della medesima.
Ma la sconfitta del
terrorismo non basta. La forza dell’occidente sta nell’avere
scoperto il valore della persona umana e dei diritti civili
che la accompagnano, che si identificano in una
giustizia per tutti a livello planetario. L’occidente, (Noi,
l’Europa, l’America) siamo
in ritardo, ma non privi della consapevolezza che è in questa
direzione che bisogna recuperare il tempo perduto.
E’
il sacrificio di quelle migliaia
di persone innocenti che chiede a tutto l’occidente di
avviare una nuova stagione politica che miri alla ricerca di una
sicurezza fondata intorno ai propri valori storici; quei valori
che si sono molto
affievoliti negli ultimi decenni.
Quella
gente, annientata dalla follia umana, non chiede vendetta, chiede
giustizia.
Chiede, a mio parere, che i
valori fondanti e tradizionali
del popolo americano, che si riscontrano
non solo convenzionalmente in tutti i paesi
dell’occidente, abbiano la meglio
sulla cieca venalità di qualche governante al soldo di
multinazionali senza scrupoli.
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