I produttori di latte artificiale continuano a violare il
Codice
internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del
latte materno. Lo
conferma "Il codice violato", indagine svolta tra
giugno e settembre 2000
dall'Italian Code Monitoring Coalition (Icmc) e presentato
il mese scorso.
Lo studio segue la condanna di sei compagnie da parte
dell'Autorità garante
per la concorrenza e il mercato (Antitrust) nel marzo
dell'anno scorso (vedi
AltrEconomia n. 6), confermata a giugno 2001 dal Tar del
Lazio dove le
aziende avevano fatto ricorso.
L'Icmc raccoglie quattro organizzazioni, l'Associazione
amici di Raoul
Follerau, il Movimento allattamento materno italiano, la
Rete italiana
boicottaggio Nestlè e il Servizio civile internazionale, e
nasce su impulso
dell'International Baby Food Action Network (
www.ibfan.org).
I dai raccolti
in Italia sono stati inseriti anche in "Breaking the
rules 2001", il
rapporto curato da Ibfan sulle violazioni del Codice nel
mondo, disponibile
"Il codice violato" prova le infrazioni, in
Italia, di dieci compagnie:
Nestlè (marchi Nestlè e Guigoz), Numico (Nutricia e Milupa),
Heinz (Plasmon,
Dieterba e Nipiol), Humana (Humana e Milte), Star, (con il
marchio Mellin,
non inclusa in "Breaking the rules 2001" perché
presente solo in Italia) e
poi anche Abbot, Gerber, Sicura, Dicofarm, Medifood.
"Colpevoli" di violazione anche produttori di
biberon e tettarelle: Artsana,
(Chicco, Neobaby, Prénatal), Ico Hatù (MisterBaby), Cannon
(Avent), Luv'n
Care (Disney Baby) e Super Tex.
Ma quali sono le infrazioni riscontrate? La prima riguarda
la promozione dei
prodotti attraverso i canali del sistema sanitario, come
ospedali, medici,
infermieri. La pratica viene proibita dal Codice in modo
esplicito. L'Italia
ha sottoscritto il Codice nel 1981 e nel 1994 ha approvato
la legge numero
500 su questo argomento. Ma la normativa italiana permette
comunque alle
aziende la fornitura gratuita di campioni di latte
artificiale alle
strutture sanitarie. Basta che ne faccia richiesta un
responsabile, come un
primario o il direttore sanitario.
E questa fornitura, come ha sottolineato l'Antitrust, viene
gestita con un
sistema di turnazione tra le varie aziende. Per ingraziarsi
i medici, poi,
le aziende inviano regali agli operatori: penne (Mellin,
Nestlè, Nutricia),
quaderni e materiale da ufficio (Abbot, Mellin, Milupa,
Nestlè, Nutricia),
cioccolata (Nestlè), calendari, poster e altro materiale
con il logo
dell'azienda (Abbot, Artsana, Heinz, Humana, Mellin, Milte,
Milupa, Nestlè,
Nutricia, Sicura).
Per le strutture sanitarie gli omaggi "firmati"
sono materassini da
ginnastica (Artsana), computer, fax, materiale per l'ufficio
(Milupa),
telefoni senza fili (Nestlè) stampanti (Nutricia),
bilirubinometro, computer
(Plasmon).
Fuori dagli ospedali, dice il rapporto dell'Icmc, gli
"obiettivi prioritari"
sono le mamme. Oltre alla classica pubblicità diretta con
spot in Tv e
l'invio di materiale promozionale a casa (buoni sconto,
campioni gratuiti,
riviste), molti produttori di latti artificiali si affidano
alla tecnica del
"baby club". In Italia i club sono quelli di
Milupa, Nestlè e Plasmon: le
mamme forniscono indirizzo, nome e data di nascita del
bambino compilando
cartoline presenti nei negozi specializzati, su Internet o
durante la
degenza in ospedale. Le aziende inviano poi a domicilio
pacchi regalo con
buoni sconto, campioni gratuiti, biberon o tettarelle.
Altre strategia quella delle guide alla puericultura, come
la ventennale "È
nato - Plasmon" (con informazioni sulla nutrizione del
bambino che l'Icmc
definisce "ambigue") o l'opuscolo "Mamma e
lattante" della Silvana
editoriale che Milupa regala alle mamme prima che escano
dall'ospedale. La
guida riporta informazioni "piuttosto corrette" ma
inserisce tra le pagine
anche una scheda per raccogliere le prove d'acquisto di
prodotti Milupa.
Solo completando la scheda, la mamma potrà ricevere il
secondo fascicolo,
che spiega "come integrare il latte materno".
Biberon e sostituti del latte: cosa dice il codice
Il Codice internazionale sulla commercializzazione dei
sostituti del latte
materno è promosso dall'Organizzazione mondiale della sanità
e dall'Unicef,
l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'infanzia. Il
documento è stato
approvato nel 1981 per proteggere la salute dei bambini e
prevenire il
marketing improprio dei sostituti del latte materno. Per
questo si concentra
su infant formula, latti di proseguimento, alimenti
complementari come
cereali, tè e succhi e anche su biberon e tettarelle. Ecco
le prescrizioni
principali:
. informazioni chiare: il materiale informativo e didattico
sulla nutrizione
dei bambini deve sottolineare i benefici e la superiorità
del latte materno;
. divieto di promozione al pubblico dei prodotti monitorati
dal codice con
distribuzione di campioni gratuiti o buoni sconto, per
esempio
. vietati gli omaggi delle aziende a mamme e personale
sanitario
. vietata la promozione dei prodotti nelle strutture
sanitarie
. vietata la promozione agli operatori sanitari
. divieto ad aziende e personale sanitario di distribuire
campioni alle
mamme
. vietata la promozione di alimenti complementari