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Un sogno ingenuo

di Valerio Dalle Grave

All’indomani del crollo delle torri di New-York, dell’immediato successivo accertamento che fu opera del terrorismo internazionale e dopo aver accertato anche le identità dei mandanti di quell’orribile disastro, un ingenuo come il sottoscritto sognava uno sviluppo molto diverso delle conseguenti reazioni, sia da parte dell’America che da parte dell’occidente nel suo insieme.

Si è preferito mostrare i muscoli, preparare e fare la guerra, contando più sulla propria forza che sulla propria intelligenza.!!

Ma veniamo al mio sogno. Di fronte all’immane tragedia che ha visto soccombere migliaia di vittime innocenti, lavoratori che a tutto pensavano (in quella mattinata) tranne che alla guerra; di fronte allo stupore degli astanti e alla disperazione dei superstiti scioccati dalle terribili immagini e affranti dal dolore per la perdita dei loro congiunti, sognavo che una persona di buon senso (magari l’On. Benedetto  Della Vedova, parlamentare europeo eletto nella lista Bonino) avesse   convocato attorno ad un tavolo i massimi responsabili dei governi dell’occidente (ricco), quelli dei Paesi in via di sviluppo e quelli del Quarto mondo (i più poveri), per discutere assieme le ragioni di quanto era successo,  per fare una approfondita  analisi delle cause che hanno mosso i fautori del disperato gesto e per trovare assieme un rimedio utile per scongiurare per sempre il ricorso a simili atti terroristici.

Sognavo questo percorso (che definivo ragionevole), anche perché ero affascinato da una dichiarazione, diffusa a più voci: “dopo l’11 settembre nulla sarà più come prima”; e mi chiedevo: cosa non sarà più come prima?.

Il sogno è purtroppo durato poco, pochissimo, e il risveglio è stato terribile.

Come dicevo poc’anzi, si è preferito ricorrere al vecchio e logoro mezzo della forza bruta, della repressione cruenta, delle bombe intelligenti (che poi intelligenti non lo sono del tutto perché spesso  uccidono anche donne, bambini e vecchi); si è preferito contrapporre ad una strage una strage più grande.

Anche lo slogan “tutto non sarà più come prima” si sta dimostrando una colossale bugia, perché i fatti mi dicono che tutto si sta facendo affinché tutto rimanga com’era prima.

La dimostrazione più lampante è il risultato  uscito dalla quarta conferenza del WTO, l’organizzazione mondiale del commercio, che si è tenuta nelle scorse settimane a Doha, nel Quatar.

Il nostro On. Benedetto Della Vedova, che ha partecipato quale membro della  delegazione  rappresentante la Unione Europea, con un articolo pubblicato su un settimanale locale, lo ha dichiarato esplicitamente: “”la missione del WTO è e resta semplicemente quella di ampliare quantitativamente gli scambi commerciali, …………..nonché di aumentare il numero dei paesi coinvolti negli accordi””.

Per il nostro onorevole, il fatto che l’Europa sia uscita sconfitta, nel senso che le sue richieste fondate sul rispetto dei diritti umani, sulla regolamentazione dell’organizzazione del lavoro e sulla tutela dell’ambiente, è solo una questione dettaglio, soprattutto una questione di  “suggestioni”. Come sicuramente di dettaglio considera il fatto che la conferenza si è celebrata in un Paese (il Quatar) dove vige un regime autoritario e repressivo che disconosce il ruolo dei partiti e delle Organizzazioni civili.

Egli, enfatizza l’entrata della CINA  e cita il rifiuto del Pakistan di prendere in considerazione il rispetto dei diritti umani e la regolazione dei rapporti di lavoro. Forse al nostro Onorevole è sfuggito il fatto che il Pakistan è uno dei grandi Paesi in via di sviluppo dove più alto è il numero di bambini che lavorano in stato di schiavitù e che la CINA continua a rifiutare la applicazione della Carta di Helsinki dei diritti umani.
E magari è sfuggito anche che Paesi come il Brasile e l’India, e altri non meno importanti, oppressi dagli enormi debiti  con l’estero e da  una politica  mistificatoria della Banca mondiale,  spesso  sono costretti a negoziare al ribasso  e a considerare la dignità  umana un  mero aspetto residuale. 

Mercato, dunque!! La dottrina del Dio mercato!, del Dio denaro! e la logica del profitto continuano a farla da padrone in barba alla lezione che il mondo degli esclusi  ha voluto darci, anche se in forma  profondamente sbagliata;  e in barba alle dichiarazioni di principio, o ad effetto, che tanto commuovono  e illudono  il mondo.

Rimane la soddisfazione di sapere che qualcuno non condivide quella dottrina, come le organizzazioni del volontariato, la Confederazione dei Sindacati Europei (CES) e CGIL-CISL-UIL, che hanno stigmatizzato quella sconfitta e si stanno mobilitando coinvolgendo anche il congresso della CISL Internazionale (che si celebra in questi giorni),  affinché nella V Conferenza del WTO (nel 2004) il problema dei diritti umani, degli standard  lavorativi e dell’ambiente, trovino la giusta riconoscenza e la giusta collocazione nell’ambito delle regole universali e condivise che presiedono il commercio mondiale.

Questo sarebbe veramente un segnale forte improntato al cambiamento  voluto, secondo il mio modo di vedere, dalle vittime innocenti delle stragi consumate nei giorni e mesi scorsi .

 

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