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Senza Ritorno
E'un momento grave questo per
l'umanità. Forse uno dei suoi momenti più gravi. Si tratta di vita e
di morte per il pianeta, per la razza umana. Questa assurda guerra
all'Iraq diventa il simbolo di una scelta radicale di fondo. Dobbiamo
scegliere da che parte stiamo, se dalla parte della vita o della
morte. Non si può più barare. Il 20% del mondo è ormai deciso a
continuare a papparsi l'83% delle risorse del mondo. Anzi può
assicurarsi con le armi di continuare a farlo. Le armi servono oggi a
garantire che pochi possano continuare a papparsi quasi tutto a spese
di molto morti di fame. Solo lo strapotere delle armi può permetterci
questo. Infatti utilizzando l'11 settembre il complesso industriale
militare americano ha forzato il governo americano ad investire 500
miliardi di dollari in armi. Bush ha già firmato giorni fa un
bilancio della difesa di 378 miliardi di dollari e l'Europa dovrebbe
investire 250 miliardi di dollari. E' un'altra maniera, questa, per
rilanciare l'economia mondiale in recessione. Secondo, gli Usa stanno
rinnovando tutto l'armamentario atomico (60 miliardi di dollari). Gli
Usa affermano che useranno l'atomica ovunque i loro interessi militari
saranno minacciati. Terzo gli Usa hanno già stanziato 70 miliardi di
dollari per la costruzione dello scudo spaziale. Quarto gli Usa hanno
già messo a parte 100 miliardi di dollari per la guerra contro l'Iraq
(gli esperti dicono che ci costerà circa 200 miliardi di dollari).
Questa è una macchina da guerra infernale per lottare contro il «terrorismo
internazionale». Ma dobbiamo pur chiederci: chi sono i terroristi?
Non siamo forse noi che costruiamo un folle arsenale per proteggere lo
stile di vita del 20% del mondo? E' stato lo stesso ministro della
difesa americana Rumsfeld a dirlo. Quando gli è stato chiesto cosa
ritenesse vittoria nella nuova guerra contro il terrorismo ha risposto
che per lui sarebbe vittoria se tutto il mondo accettasse che gli
americani siano liberi di continuare con il loro stile di vita. E gli
americani sono disposti ad usare anche l'arma atomica se i loro
interessi vitali saranno minacciati. Tratto da “Il Manifesto” 10 dicembre 2002
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