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L'impronta
non è cristiana
di Filippo Gentiloni Sulla legge Bossi-Fini il mondo cattolico
ufficiale si è chiuso in un imbarazzato silenzio. Eppure si tratta di
un provvedimento che più lontano non potrebbe essere dallo spirito
cristiano. Eppure, proprio in questo stesso periodo, le autorità
cattoliche si stanno dando da fare perché i documenti europei
esplicitino la famosa «anima cristiana» dell'Europa. Una
contraddizione che la dice lunga sulla inutilità e vacuità di certe
rivendicazioni. E anche sul valore di quella presunta «anima
cristiana». E' vero che critiche di fonte cattolica alla nuova legge
sulla immigrazione non sono mancate. Notevoli le prese di posizione di
qualche isolato ed eroico vescovo del sud, come anche di molte
associazioni di volontariato: «Chiedono asilo e noi dobbiamo
darglielo», grida, fra gli altri, il Centro Internazionale dei
Gesuiti per i rifugiati. L'editoriale dell'ultimo numero di Famiglia
cristiana: «Per un problema grande una legge piccola piccola».
Nel testo, si dice, infatti: «In parole povere, ogni ingresso è
permesso solamente se lo straniero è portatore di valore aggiunto
all'economia nazionale». Il capitalismo più sfrenato, dunque, detta
legge. Una legge non soltanto «piccola», ma anche profondamente
immorale.
Tratto da "Il Manifesto", 8 giugno 2002 _________________________________________________________________ |