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IN NOME DELLA SICUREZZA Ieri attivisti, oggi terroristi di Nancy Chang
Ampia sospensione delle liberà
civili, enorme aumento di potere
all'esecutivo: sono i provvedimenti
messi in campo negli Stati Uniti
con l'Usa Patriot Act, in nome della
sicurezza.Immigrati, esponenti
politici che dissentono,organizzazioni
che si battono per il
mantenimento della democrazia vengono
tutti assimilati al
"terrorismo"
Sei settimane dopo l'attacco
terroristico dell'11 settembre un
nervoso Congresso, esiliato dai suoi
uffici contaminati dall'antrace,
è capitolato di fronte alle richieste
dell'amministrazione Bush di un
nuovo arsenale di armi antiterrorismo.
Nonostante le vigorose
proteste delle organizzazioni per le
libertà civili, il Congresso ha
approvato a schiacciante maggioranza
l'Usa Patriot Act (Uniting
and Strengthening America by Providing
Appropriate Tools
Required to Intercept and Obstruct
Terrorism Act). Il voto alla
Camera è stato di 356 a 66, al Senato
di 98 a 1. Questo progetto
di legge redatto frettolosamente,
complesso e di grande portata,
lungo 342 pagine, è tuttavia passato
praticamente senza un
dibattito o pubbliche udienze. [...]
POTERI AMPI E INCONTROLLATI
ALL'ESECUTIVO
L'Usa Patriot Act ha un disegno di
portata radicale: esso sacrifica
a un livello senza precedenti le
nostre libertà in nome della
sicurezza nazionale, consolidando
nuovi ampi poteri nell'esecutivo.
In base al Patriot Act viene infatti
accresciuta la possibilità di
controllo e raccolta di informazioni,
il pubblico ministero ha a
disposizione una serie di nuovi
strumenti, inclusi l'imputazione di
nuovi reati, pene accresciute e più
ampie limitazioni. L'Ufficio per
l'immigrazione e la naturalizzazione (Ins)
ha acquisito l'autorità di
detenere gli immigrati sospettati di
terrorismo per lunghi, o anche
indefiniti, periodi. E mentre il
Patriot Act aumenta i poteri
dell'esecutivo, contemporaneamente
separa l'esercizio di questi
poteri da qualsiasi significativo
controllo da parte del Congresso.[...]
ADDIO "GIUSTO PROCESSO"
Il dipartimento di Giustizia (Doj) ha
già ammesso la detenzione di
1.100 immigrati, nessuno dei quali è
stato accusato di atti
terroristici. Molti di questi sembra
siano stati trattenuti per periodi
prolungati in base a un regolamento
straordinario annunciato il 17
settembre dal ministro della Giustizia
Ashcroft.
Questo regolamento smantella
l'impianto del giusto processo
consentendo all'Ins di detenere gli
stranieri senza accusa per 48
ore o un non definito
"ragionevole periodo di tempo addizionale" nel
caso di una "emergenza o di altre
circostanze straordinarie".
Inoltre, molti in questo gruppo sono
detenuti con accuse non
collegate al terrorismo o violazioni
minori della legge
sull'immigrazione, in una moderna
forma di detenzione preventiva.
In maniera agghiacciante, il ministro
della Giustizia ha replicato
all'approvazione della legge non
impegnandosi a usare i suoi nuovi
poteri responsabilmente e garantendo
contro il loro abuso ma, al
contrario, promettendo di aumentare i
suoi sforzi a favore della
detenzione. Confondendo lo status di
immigrato con quello di
terrorista, ha dichiarato: "Che i
terroristi fra di noi siano avvisati, se
il visto sarà scaduto anche da un
solo giorno, vi arresteremo". [...]
SOSPENSIONE SU VASTA SCALA DELLE
LIBERTÀ CIVILI
La vistosa affermazione di potere
dell'Amministrazione, unita
all'ampia gamma di strumenti contro il
terrorismo che l'Usa Patriot
Act mette a sua disposizione, fa
presagire una sospensione su
vasta scala delle libertà civili che
riguarderà molti più soggetti di
coloro che sono coinvolti in attività
terroristiche.
Prima di tutto, il Patriot Act mette
in pericolo il Primo
emendamento [della Costituzione,
N.d.T.] relativo alla libertà di
pensiero e di associazione politica,
creando un nuovo generico
reato di "terrorismo
interno" e negando l'ingresso agli stranieri su
basi ideologiche. In secondo luogo, la
legge ridurrà i nostri diritti
alla privacy difesi dal Quarto
emendamento, garantendo al governo
maggiori poteri di controllo. In terzo
luogo, gli stranieri vedranno
un'ulteriore erosione del loro diritto
al giusto processo in quanto in
base al Patriot Act saranno posti in
stato di detenzione obbligatoria
ed espulsi dagli Stati Uniti. Gli
attivisti politici critici del nostro
governo o che hanno legami con
movimenti politici internazionali
sono fra quelli maggiormente esposti a
subire le conseguenze di
questi attacchi alle libertà civili.
SIAMO TUTTI TERRORISTI
L'articolo 802 dell'Usa Patriot Act
crea il reato federale di
"terrorismo interno" che si
estende ad "atti che mettono in pericolo
la vita umana in violazione del
diritto penale" se essi "appaiono tesi
... a influenzare la politica di un
governo con l'intimidazione o con la
coercizione", e se essi
"avvengono in primo luogo in territorio sotto
la giurisdizione degli Usa".
Poiché questo reato è enunciato in
termini così vaghi e ampi, corre
il rischio di essere letto dalle
polizie federali come una
autorizzazione alla raccolta di
informazioni e al controllo di attivisti
politici e organizzazioni sulla base
della loro opposizione alle
politiche governative, e di essere
letto dall'accusa come un via
libera alla criminalizzazione del
legittimo dissenso politico. Attività
di protesta vigorose, per loro stessa
natura, potrebbero essere
interpretate come atti che
"appaiono tesi ... a influenzare la politica
di un governo con l'intimidazione o la
coercizione". Inoltre, scontri
fra dimostranti e forze dell'ordine e
atti di disobbedienza civile
(anche quelli che non provocano feriti
e sono interamente
nonviolenti) potrebbero essere
interpretati come "pericolosi per la
vita umana" e in "violazione
del diritto penale". Ambientalisti, no-
global, e attivisti che praticano
azioni dirette, sono particolarmente
vulnerabili all'accusa di
"terrorismo interno".
Inoltre l'articolo 803 definisce un
reato "accogliere o nascondere
qualsiasi persona si sappia, o si
abbiano ragionevoli motivi per
credere abbia commesso, o stia per
commettere" determinate
attività terroristiche. Per effetto
degli articoli del Patriot Act relativi
al "terrorismo interno" e al
dare ospitalità, gli attivisti politici
possono inopinatamente trovarsi a
essere oggetto di controllo e
accusa da parte del governo.
DIVIETO D'INGRESSO
Un attento controllo dell'uso che il
governo farà di questa legge
sarà necessario per accertare che
individui o organizzazioni non
siano scelti selettivamente come
bersaglio sulla base della loro
opposizione alle politiche
governative. Il Primo emendamento non
tollera limitazioni alla libertà di
parola basate sulle opinioni.
Inoltre l'articolo 411 introduce un
test d'ingresso negli Stati Uniti su
base ideologica, che prende in esame i
discorsi politici chiave,
normalmente protetti dal Primo
emendamento. Rappresentanti di
un gruppo politico o sociale, "la
cui approvazione pubblica di attività
terroristiche che il Segretario di
stato ha stabilito mettere in
pericolo gli sforzi di ridurre o
eliminare le attività terroristiche", non
possono più entrare negli Stati
Uniti. L'ingresso negli Usa è anche
vietato agli stranieri che abbiano
usato la propria "posizione di
rilievo all'interno di un qualsiasi
paese per approvare pubblicamente
o abbracciare l'attività
terroristica", se il Segretario di stato decide
che quel pronunciamento "mina gli
sforzi di ridurre o eliminare le
attività terroristiche". [...]
ARTICOLO 411. LIBERTÀ DI ESPULSIONE
L'Usa Patriot Act priva gli immigrati
dei loro diritti derivanti
dall'istituto del giusto processo e
dal Primo emendamento
attraverso due meccanismi che
funzionano in tandem.
In primo luogo, l'articolo 411 amplia
in maniera consistente la
categoria di immigrati che possono
essere espulsi per terrorismo.
Nonostante il termine "attività
terroristica" comunemente definisca
solo la violenza premeditata e
motivata politicamente, diretta contro
la popolazione civile, l'articolo 411
ne amplia il significato fino a
comprendere qualsiasi reato che
prevede l'uso di "un'arma o
dispositivo pericoloso (a meno che non
sia per il semplice
guadagno personale)". In base a
questa ampia definizione, un
immigrato che afferra un coltello o
un'arma improvvisata durante
una lite o nel commettere un delitto
passionale, può essere
soggetto a espulsione come
"terrorista".
Il termine "prendere parte ad
attività terroristiche" è inoltre stato
ampliato fino a includere la raccolta
di fondi per sollecitare adesioni
di soci e fornire aiuto materiale a
una "organizzazione terroristica",
anche quando quell'organizzazione ha
fini umanitari e politici
legittimi e lo straniero cerca solo di
sostenere questi fini legali.
QUANDO UN'ORGANIZZAZIONE È
"TERRORISTICA"?
Per complicare ulteriormente le cose,
il termine "organizzazione
terroristica" non è più
limitato a organizzazioni che sono già state
ufficialmente designate come
terroristiche e che per questo sono
state iscritte nel Registro federale.
L'articolo 411 include infatti
nelle "organizzazioni
terroristiche" gruppi che non sono mai stati
definiti tali, se rientrano nel vago
criterio di "due o più individui,
organizzati o meno", che prendono
parte a tre specifiche attività
terroristiche: raccogliere fondi,
sollecitare adesioni di soci, fornire
aiuto materiale a una
"organizzazione terroristica" non iscritta nel
Registro federale. In questo caso,
l'articolo 411 impone allo
straniero il difficile, se non
impossibile, compito di "dimostrare che
non sapeva, e che non avrebbe potuto
ragionevolmente sapere, che
l'azione avrebbe favorito l'attività
terroristica dell'organizzazione".
Inoltre, se l'"organizzazione
terroristica" è iscritta nel Registro
federale, lo straniero non può essere
espulso se ha commesso
questi "reati" quando
l'organizzazione non era ancora riconosciuta
come "terroristica", ma è
permessa l'espulsione di uno straniero
che abbia fatto le stesse cose prima
dell'entrata in vigore del
Patriot Act, a favore di una
"organizzazione terroristica" non iscritta
nel Registro Federale.
ARTICOLO 412. LIBERTÀ DI DETENZIONE
Nello stesso tempo in cui l'articolo
411 amplia enormemente la
categoria di immigrati che possono
essere espulsi per terrorismo,
l'articolo 412 aumenta a dismisura la
facoltà del ministro della
Giustizia di detenere gli immigrati
sospettati di rientrare in quella
categoria. In base alla sola
discrezionalità del ministro, che abbia
"basi ragionevoli per
credere" che uno straniero sia coinvolto in
attività terroristiche o altre
attività che mettono in pericolo la
sicurezza nazionale, uno straniero può
essere detenuto anche
sette giorni senza essere accusato di
violazioni penali o relative
alla legge sull'immigrazione. [...]
Se uno straniero è accusato di una
violazione della normativa
migratoria, è sottoposto a detenzione
obbligatoria e non può
essere scarcerato fino a che non è
espulso, o fino a che il ministro
della Giustizia non decide che non
deve più essere considerato
terrorista. Fino a che il procedimento
legale relativo alla normativa
migratoria non è completato, al
ministro della Giustizia è richiesto
di rivedere il suo giudizio ogni sei
mesi. E tuttavia, il Patriot Act
non impone al ministro né di
informare lo straniero delle prove su
cui si basa il suo giudizio, né di
dargli la possibilità di contestare
quella prova in un procedimento
amministrativo. [...]
Anche quando per uno straniero in
attesa di espulsione viene
verificata l'applicabilità dell'asilo
o altri istituti che escludano
l'espulsione, l'articolo 412 non
consente il suo rilascio. Inoltre, nel
caso dovesse essere espulso, ma
l'espulsione fosse "improbabile
in un futuro ragionevolmente
prevedibile" (con tutta probabilità
perché nessun altro paese
l'accetterebbe) potrebbe essere
detenuto per un periodo aggiuntivo di
sei mesi "se la scarcerazione
dello straniero dovesse mettere in
pericolo la sicurezza nazionale
degli Stati Uniti, o quella della
comunità, o di singoli".
L'istituto del giusto processo
"si applica a tutte le 'persone' negli
Usa, compresi gli stranieri, sia che
la loro presenza sia legale,
illegale, temporanea o
permanente". Tuttavia il Patriot Act espone
gli immigrati a una detenzione
prolungata e, in alcuni casi,
indefiniti, basata sulla esclusiva
discrezionalità del ministro della
Giustizia. Occorrerà vedere fino a
che punto le corti federali
chiederanno che il ministro basi il
suo giudizio su evidenze
oggettive. E tuttavia è difficile non
concludere che le nuove
normative previste dal Patriot Act
priveranno gli immigrati delle loro
libertà in assenza del giusto
processo.
Da: "Covert Action Quarterly",
winter 2001. Trad. e adatt. di Anna
Desimio.
Da Guerre & Pace
N. 86 - Febbraio 2002
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